Seconda vittoria consecutiva casalinga: prima notizia. Sette punti nelle ultime tre gare: seconda notizia. I numeri, come sempre, sintetizzano il momento di una squadra e quello della Paganese è un buon momento che ulteriormente potremmo sintetizzare con un'altra parola: continuità. E' quella che la formazione di Favo ha saputo costruirsi in queste ultime tre partite, con due vittorie ed un pareggio, dopo tre sconfitte consecutive. Tre risultati uniti da un collante, quello della sofferenza, che in questo momento dovrà accompagnarci in ogni partita. Sacrificio, sudore, sofferenza, per un obiettivo da conquistare sino all'ultima giornata. Mister Favo conferma, com'è giusto che fosse, la formazione che aveva impattato a Castellammare per dieci undicesimi con il rientro del solo Baccolo, buona partita la sua, in luogo di Bensaja che comunque ha dato il suo contributo nel momento del bisogno. Una Paganese che s'è calata anima e corpo nella sua missione, quasi impossibile sino alla gara con l'Akragas, ma che a distanza di tre settimane ha ripreso sostanza. Nonostante i limiti che emergono ad ogni partita, la Paganese attuale ha più fame forse, finalmente s'è creata quella sinergia tra obiettivo e squadra che forse non aveva trovato la strada giusta.
Il cambio del modulo dal 4-3-3 al 3-5-2, varato nella trasferta di Reggio Calabria, ha poi contribuito a vestire meglio questa squadra secondo il sarto Favo che avrà capito che c'era bisogno di questo cambio per arginare le falle difensive. Cuore, carettere, caparbietà, altre parole chiave che dovranno accompagnare Scarpa, immenso, e compagni in questa rincorsa salvezza. La vittoria contro il Matera, mai vittorioso a Pagani da 50 anni tondi tondi, vale più dell'oro coincidendo con i risultati maturati sui campi dirette concorrenti. Cadono il Fondi in casa, l'Akragas e la Fidelis Andria nei rispettivi derby, mentre pareggia la Casertana ed in un colpo la Paganese agguanta chi la precedeva e si mette alle spalle l'Andria.
Nella giornata appena archivaita ancora una volta l'uomo simbolo è Scarpa, esempio per i giovani di questa Paganese che vogliono ritagliarsi un posto nel futuro di questa professione. La sua professionalità negli allenamenti, che poi si trasferisce in campo durante la partita, la sua abnegazione nel lottare per una maglia che per lui è speciale, quasi una seconda pelle, devono coinvolgere anche il resto del gruppo. Lo immagino come il vecchio capostipite che, ogni giorno, si trascina dietro tutta la famiglia tra le mille difficoltà che s'affrontano durante la vita. Non c'è tempo però per cullarsi sulla vittoria perchè mercoledì c'è un impegno, il quarto di finale di Coppa Italia a Viterbo, da onorare come ha detto mister Favo. Una copertina di prestigio per la Paganese ed un sogno da far proseguire quando più a lungo possibile per riconquistare dopo 35 anni la terza semifinale della manifestazione tricolore di terza serie. Cuore, carattere, caparbietà, sacrificio, sofferenza, sudore: questo dovrà essere l'Abc della Paganese sino alla fine, questi i mattoni su cui costruire la salvezza.
Il cambio del modulo dal 4-3-3 al 3-5-2, varato nella trasferta di Reggio Calabria, ha poi contribuito a vestire meglio questa squadra secondo il sarto Favo che avrà capito che c'era bisogno di questo cambio per arginare le falle difensive. Cuore, carettere, caparbietà, altre parole chiave che dovranno accompagnare Scarpa, immenso, e compagni in questa rincorsa salvezza. La vittoria contro il Matera, mai vittorioso a Pagani da 50 anni tondi tondi, vale più dell'oro coincidendo con i risultati maturati sui campi dirette concorrenti. Cadono il Fondi in casa, l'Akragas e la Fidelis Andria nei rispettivi derby, mentre pareggia la Casertana ed in un colpo la Paganese agguanta chi la precedeva e si mette alle spalle l'Andria.
Nella giornata appena archivaita ancora una volta l'uomo simbolo è Scarpa, esempio per i giovani di questa Paganese che vogliono ritagliarsi un posto nel futuro di questa professione. La sua professionalità negli allenamenti, che poi si trasferisce in campo durante la partita, la sua abnegazione nel lottare per una maglia che per lui è speciale, quasi una seconda pelle, devono coinvolgere anche il resto del gruppo. Lo immagino come il vecchio capostipite che, ogni giorno, si trascina dietro tutta la famiglia tra le mille difficoltà che s'affrontano durante la vita. Non c'è tempo però per cullarsi sulla vittoria perchè mercoledì c'è un impegno, il quarto di finale di Coppa Italia a Viterbo, da onorare come ha detto mister Favo. Una copertina di prestigio per la Paganese ed un sogno da far proseguire quando più a lungo possibile per riconquistare dopo 35 anni la terza semifinale della manifestazione tricolore di terza serie. Cuore, carattere, caparbietà, sacrificio, sofferenza, sudore: questo dovrà essere l'Abc della Paganese sino alla fine, questi i mattoni su cui costruire la salvezza.
Peppe Nocera
© Paganesemania - Riproduzione riservata
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