29.3.18

La partita del tifoso - Chi è causa del suo male, pianga se stesso.

“Chi è causa del suo male, pianga se stesso!!”.

Cosa altro ci sarebbe da dire, dopo quanto accaduto la scorsa settimana?! E dire che i presupposti per le fondate speranze di salvezza, fino a mercoledì prima del calcio di inizio, c’erano tutte. Poi, a seguire, un crescendo rossiniano di errori ed orrori che hanno fatto sprofondare la nostra Paganese in classifica e i nostri già martoriati cuori nei calzini. Contro il Siracusa si è potuto prendersela anche con la sfortuna e di certo non sono mancati impegno e determinazione; contro il Catania c’è stata una resa incondizionata, grave e preoccupante. Intanto, le altre vincevano e/o pareggiavano e a questo punto sembra proprio difficile riuscire a risalire la china, superare qualche squadra e salvarsi direttamente: -8 dal Catanzaro, -5 dalla Reggina, -3 dall’Andria (che ha pure una partita in meno e gli scontri diretti a favore) e un +2 sul Fondi (anch’essa con una gara in meno). Continuo a pensare che la vera batosta l’abbiamo presa con l’Andria, in casa, contro una squadra allo sbando e sull’orlo dell’abisso, cui mancava solo una leggera spinta per finire giù e non poter più risalire la china. Continuo, inoltre, a pensare che sarebbe forse bastato poco, a gennaio, per inserire in rosa un paio di tasselli che avrebbero alzato il tasso tecnico, la personalità e l’esperienza di questa squadra.

Ripeto: “Chi è causa del suo male, pianga se stesso!!”.

Per carità, non voglio fare come quello che: “Ricordati che devi morire…”; sono consapevole che anche voi, come a me, siate rimasti con appena un paio di litri di avvelenatissimo sangue nelle vene e che non abbiate bisogno di uno che vi snoccioli la classifica a memoria. Da domenica sera stiamo tutti a guardarla e contemplarla, quasi avessimo la facoltà, col solo pensiero, di aggiungere quella decina di punti che potrebbero regalarci l’agognata salvezza diretta. Invece, credo che sia davvero difficile, a questo punto. Iniziamo a riprovarci da sabato ma con la consapevolezza che, almeno per il momento, la nostra partita sarà quella di Fondi, nel tentativo di finire almeno sopra i laziali. Se poi dovessero arrivare buone notizie dai campi oppure dai tribunali federali (leggasi vicenda Catanzaro-Avellino), tanto meglio.
Questo è il momento in cui parlare di tecnica, tattica, schemi e roba del genere è inutile. Questo sarebbe il momento di stare ancora più vicini a squadra e società, sostenere fino alla fine perché, nella peggiore delle ipotesi, ci sarebbe pur sempre una prova di appello. Ma queste cose ce le siamo già dette, così come sono fin troppo consapevole che sabato, allo stadio, saremo sempre le stesse persone. E a proposito di questo, lasciate che ringrazi e professi tutta la mia stima ai ragazzi che domenica sono andati a Catania: non oso neppure immaginare come sia stato il loro viaggio di ritorno: stoici!

Alberto Maria Cesarano
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