Il derby di Castellammare aveva aperto il " Ciclo Terribile". Un filotto di cinque partite, Juve Stabia, Potenza, Catanzaro, Monopoli e Catania, in cui sarebbe stato difficile fare punti. Le buone prestazioni di inizio girone di ritorno, con Rende e Siracusa, però avevano creato ottimismo nell'ambiente poi però sono riapparsi gli incubi ed i fantasmi del girone d'andata e la Paganese, complici anche una sfilza d'infortuni di calciatori chiave, è crollata. Cinque sconfitte consecutive, 14 gol subiti, il totale salito a quota 61. Nel frattempo anche il divario, salito a -13, dall'unico avversario nel mirino, il Bisceglie è aumentato. Siamo con un piede potenzialmente nel baratro. Siamo aggrappati alla matematica ed una serie di partite che decideranno il futuro della Paganese. Dalla gita in Sicilia è tornata una Paganese che, seppur comportatasi degnamente sul terreno della blasonata decaduta del girone C, ha chiuso con la diciottesima sconfitta stagionale. E' arrivata la prima rete, splendida, su punizione di Capece, poi la solita indecisione di Santopadre, sul pareggio, e la perla di Lodi apre ad una settimana di profonda riflessione. Come per Fusco, monta l'onda dell'insoddisfazione ambientale verso un'altra bandiera azzurra, il tecnico De Sanzo. Come per il tecnico salernitano anche per quello calabrese c'è aria di ribaltone, quando non si vince e alla paganese non si vince mai quest'anno. Non penso avvenga. A Catania come scrissi alla vigilia, anche provocatoriamente, si sarebbe andati in gita in quanto gli azzurri non avevano nulla da perdere, gara che andava disputata con la mente sgombra. La Paganese l'ha disputata così, disimpegnandosi sufficientemente anadando inaspettatamente anche in vantaggio per poi essere subito ripresi e restando in partita sino alla fine. Tutto bello, anche perchè come dice il tecnico da alcune giornate:" Non sono queste le partite dove fare punti " ma ora il tempo della ricreazione e dei frizzi e lazzi è finito. Il baratro s'è aperto dinanzi al cammino della Paganese che comincia ad intravedere la serie D aprirle le braccia. Non so cosa pensi il presidente Trapani sulla gestione tecnica di De Sanzo, se è soddisfatto, se si aspettava questo percorso, al momento decisamente fallimentare. I numeri parlano chiari e sono come sempre inequivocabili. Sarà una settimana particolare ed una sfida da cui dipende gran parte del futuro della storia recente della Paganese. E' decisiva, inutile girarci intorno: o si vince o si affonda. Bisogna svuotare l'infermeria, recuperare le strutture portanti di questa squadra. Gli infortunati Stendardo e Cesaretti. Recuperare anche psicologicamente Scarpa, dopo l'errore dal dischetto che ha riposato a Catania essendo anche diffidato. Dellafiore avrà un'altra settimana nelle gambe. Capire se è ancora il caso di insistere con Santopadre, che viaggia alla media di un errore a partita, e poi sfatare il tabù Torre.
Peppe Nocera - paganesemania.it