15.2.19

Un terno al lotto.

di Nino Ruggiero

Come si salva la Paganese? Il tema è di attualità, è scottante, è addirittura drammatico (per quello che può esserlo un argomento sportivo). Partiamo dal regolamento previsto per le retrocessioni. Salvo decisioni dell’ultim’ora, dal girone C scenderanno due squadre in serie D. La prima c’è già ed è il Matera; la seconda sarà designata da uno spareggio a due, con gare di andata e ritorno, fra la penultima e la terzultima in classifica, sempre che fra le due ci sia una differenza di almeno otto punti. Con nove o più punti di differenza, la penultima retrocederà direttamente.

La classifica non concede sconti alla Paganese. Al momento, considerando che da questo momento tutte le squadre che dovrebbero incontrare il Matera avranno partita vinta per tre a zero, gli azzurro stellati hanno sette lunghezze di distanza dal Bisceglie (che ha già incontrato i lucani nel girone di ritorno) e quindi parteciperebbero ai play-out.

Che brutto campionato per la Paganese! Allestimento di una squadra senza i principi basilari con i quali si mettono su compagini decenti; calcoli errati, previsioni sbagliate, ricorso a tardivi rinforzi che – presi per tempo – avrebbero potuto dare nerbo, fiducia e consistenza alla squadra e a tutto l’ambiente.

Parlare di salvezza oggi è come indovinare un terno al lotto.

Per come si sono messe le cose, si può solo sperare di riuscire a disputare i due incontri finali al termine della stagione regolare. Una speranza flebile visto che le residue possibilità sono tutte puntate sui risultati del Bisceglie, che al momento è la squadra meno lontana in classifica. Insomma una situazione davvero poco allegra perché i ragazzi in maglia azzurro stellata, dopo il beneaugurante exploit esterno di Rende, sono ritornati nella loro aurea mediocrità.

La squadra balbetta, va in confusione e soprattutto non dà l’impressione di essere tale dal punto di vista etimologico nonostante l’impegno, il talento e la professionalità di Capece, che pare declamare versi danteschi nel deserto.

Da questo momento in poi, bisogna solo sperare che De Sanzo possa disporre al più presto di uno Stendardo al pieno della forma e di Cesaretti, vera anima dell’attacco. Per inciso, Dellafiore, ultimo arrivato, schierato per pura necessità, non è quello visto contro il Monopoli: ha solo bisogno di lavorare e di ritrovare i ritmi di una partita vera. Un altro arrivo tardivo che pesa sull’economia complessiva della squadra.

Intanto domenica c’è in programma una proibitiva trasferta a Catania che può essere considerata solo un antipasto tosto in vista della partita della verità che il 24 febbraio vedrà di fronte al “Marcello Torre” proprio Paganese e Bisceglie.

In questa occasione, cara Paganese – senza ulteriori rinvii e speranze – “si parrà la tua nobilitate”.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com