13.5.19

La Paganese vista da...Nocera! - Da Bisceglie a Bisceglie!

Domenica, a distanza di circa due mesi, sono ritornato a seguire la Paganese al Torre. Ero pronto per ritornarci. Nessuno mi aveva allontanato ma avevo capito che attorno a me l'aria s'era fatta pesante, non ero più a mio agio. Idee e pensieri diversi, posizioni distanti, avevano creato un senso di lontanza dalla mia amata Paganese, ma domenica ero pronto. Avevo metabolizzato il distacco, ne sentivo la mancanza e sono tornato, come sono tornato a scrivere per la mia rubrica, come più persone mi avevano chiesto in questi mesi. L'ultimo un paganese che vive a Firenze, incontrato a via Lamia nel dì di festa della Madonna delle Galline, ritornato a Pagani come da tradizione, che mi ha manifestato il suo rammarico per la mancanza delle mie analisi pre e post gara. Articoli che attendeva di settimana in settimana. La cosa mi ha inorgoglito e allo stesso tempo spronato a ritornare a scrivere. Lo ringrazio pubblicamente, purtroppo non ricordo il nome ma lui capirà, per avermi riacceso quella fiammella, mai spenta, ma solo coperta dalla cenere della delusione, non dei risultati. Eccomi qui, come sempre nudo ai vostri occhi, cari lettori, raccontandomi come ho sempre fatto, senza coperture, il mio stato d'animo riguardo alle vicende della Paganese. In questa pausa di riflessione, chiamiamola così, dovevo allontanarmi dall'esprimere il MIO PENSIERO, perchè non sarei stato LIBERO e CORRETTO con voi e con me stesso ed allora ho preferito TACERE, per il bene della Paganese. E' stato duro, molto duro interrompere quel rituale domenicale, che ha scandito, come le ore su un orologio, gli ultimi 35 anni della mia vita, da tifoso prima e giornalista poi della Paganese. Qualche amico-collega mi ha detto che mi stavo violentando, conoscendomi, a non venire allo stadio. Ma è servito anche questo per capire meglio me stesso ed alcune persone. Mi scuso ancora, con Voi cari LETTORI, per aver lasciato questo spazio bianco all'indomani della gara casalinga proprio con il Bisceglie . L'ultimo mio articolo fu di commento, alla vigilia della gara "spartiacque", come fu denominata allora, del disastroso campionato degli azzurri, quando fu indetta, inopinatamente, la Giornata Azzurra. Corsi e ricorsi storici, come diceva Giambattista Vico, ci proiettano proprio alla vigilia della doppia sfida, play-out, con i neroazzurri. Nel frattempo De Sanzo ha lasciato la panchina ad Erra che ha conquistato, facendo un mezzo miracolo, gli spareggi. Verdetto ufficializzato ieri anche dal rigetto del reclamo del Bisceglie in merito alla penalizzazione di tre punti. Riflettevo tra me e me e pensavo che c'è un ponte ideale che unisce Bisceglie e Paganese e che è la fotografia delle ultime due stagioni. Il Bisceglie rese visita alla Paganese alla prima di campionato della stagione 2017-'18, in panchina Matrecano esonerato subito dopo quella sconfitta, aprendo il corso alle due stagioni più disastrore della storia della Paganese. Da allora si sono avvicendati sulla panchina azzurra sei allenatori, appunto Matrecano, Favo, De Sanzo, Fusco, ancora De Sanzo ed Erra. Il Bisceglie dunque ha aperto, simbolicamente questo periodo di vacche magre, quest'anno solo due vittorie casalinghe, ma che ora c'è l'obbligo di sovvertire in due partite. Me lo auguro ovviamente e lo spero, anche se onestamente e sinceramente non ci vede favoriti. Lo dicono i numeri, confrontandoli con le altre tre squadre che si contenderanno gli spareggi ma sopratttutto, ed è la cosa che mi preoccupa di più, questa è una squadra che ha limiti di tenuta mentale e caratteriale, cosa che in questo tipo di partite sono basilari. Speriamo che nelle prossime due settimane, mister Erra riesca a toccare le corde giuste per far suonare la musica migliore a capitan Scarpa e compagni, per accompagnarci a superare questo primo ostacolo.

Peppe Nocera - www.paganesemania.it