2.9.19

Una pagina da libro Cuore.

di NINO RUGGIERO

Quando ci sono i tre punti in palio non è più calcio d’agosto, a dispetto del calendario. Contro il Monopoli, Paganese finalmente arcigna al punto giusto, equilibrata tatticamente, senza particolari disfunzioni di inquadratura. Direi una squadra che può recitare il ruolo per la quale è stata costruita: quello di una compagine che a ben diritto può giocarsi le carte della salvezza in un campionato che si presenta assai impegnativo.

La Paganese di oggi appare squadra nel senso di una etimologia appropriata; non sarà una squadra schiacciasassi in grado di competere per traguardi prestigiosi, ma di certo sa farsi rispettare e dire la sua brava parola in termini di resa. Contro il Monopoli ha solo accusato dieci minuti di stordimento tattico, i primi della partita, durante i quali i pugliesi hanno menato la danza dal centrocampo in avanti e fatto aleggiare sul “Marcello Torre” sinistri fantasmi di mesi non lontani.

Solo dieci minuti, però; il tempo per prendere le misure all’avversario di turno, di sistemare per bene la fase di difensiva, di convincersi delle proprie potenzialità e di prendere il comando delle operazioni a centrocampo con un Capece all’altezza del compito di regista affidatogli.

È arrivato poi il gran gol di Schiavino da centrocampo, con una fortunata parabola che ha trovato impreparato il portiere del Monopoli, e con essa probabilmente è arrivata, man mano che i minuti passavano, anche la convinzione di poter prendere i primi tre preziosi punti della stagione.

Diciamolo subito: il paragone con la squadra presentata ai nastri di partenza nello scorso campionato non regge in alcun modo ed è anzi dissacrante. Quella squadra presentava lacune grossolane di natura tecnica in tutti i reparti; poco riuscirono a fare i tardivi innesti di gennaio riconducibili all’esperienza di Stendardo in difesa e all’estro di Capece a centrocampo. Fu necessario attendere le ultime partite per contare un paio di vittorie, le uniche di un intero campionato.

Torniamo alla partita di ieri. L’eroe della giornata è Marco Schiavino, un calciatore sfortunato come pochi. La sua sembra essere una pagina tratta dal libro Cuore. Infortuni a catena hanno funestato la sua carriera. Era arrivato, giovane di belle speranze, a Pagani una prima volta nel 2014 proveniente dall’Ascoli per poi finire tra i dilettanti in serie D, a causa di problemi fisici. Seri infortuni avevano minato la sua carriera ma non il feeling con la Paganese che lo scorso anno lo ingaggiò senza poterlo mai utilizzare fino all’ultima giornata di campionato. I due gol sono opera sua; bellissimo il secondo con una incornata chirurgica sul secondo palo. Il bottino personale poteva addirittura triplicarsi ma un altro suo azzeccato colpo di testa è terminato a fare la barba al palo. Una scommessa, quella di Schiavino, vinta dalla società azzurro-stellata non tanto per i due gol messi a segno domenica contro il Monopoli, quanto per avere recuperato brillantemente un giocatore che ha ancora molto da dare al calcio.

Ma come è nata l’attuale Paganese?

Quest’anno, dopo le conferme di Stendardo e di Capece, sono arrivati elementi esperti della categoria come il portiere Baiocco, il centrocampista Caccetta e l’attaccante Diop. Ma non sono da trascurare anche gli ingaggi di Bramati e di Dammacco; proprio oggi arriva anche la notizia dell’arruolamento di Panariello per allargare la rosa dei difensori. E poi non trascuriamo i giovani. Erra ha voluto la conferma di Perri, di Gaeta e di Carotenuto; c’è stata poi la sorpresa Bonavolontà arrivato dal Taranto. Le scelte confermano non solo la bravura dei calciatori quanto quella del tecnico che in materia mostra di avere le idee molto chiare. Le prossime gare ci diranno il ruolo che la squadra sarà chiamata a recitare.

Nino Ruggiero - PAGANESEGRAFFITI.WORDPRESS.COM