9.12.19

L'intensità perduta.

Di Nino Ruggiero

Il pareggio, per una squadra che si deve salvare, può essere considerato risultato positivo. Lo è a maggiore ragione se si considera che segue le buone esibizioni di Bisceglie (pareggio) e Caserta (vittoria esterna).

Certo, una vittoria avrebbe dato due punti in più e portato la squadra nelle zone medio/alte della classifica, ma l’esperienza mi porta a dire che quando – dopo averle tentate tutte con raziocinio – non si riesce a vincere in casa, è meglio accontentarsi di un punto senza sbilanciarsi eccessivamente rischiando poi la sconfitta.

Questo deve aver pensato Alessandro Erra quando ha effettuato le sostituzioni nella ripresa senza stravolgere l’assetto prudente della squadra in affanno davanti alla baldanzosa squadra calabrese che dalla panchina ha invece potuto estrarre autentici pezzi da novanta.

Nel computo generale della partita, l’intensità di gioco, ancora una volta, ha fatto la differenza. Quando i ritmi sono stati tenuti alti dalla Paganese, e mi riferisco a gran parte del primo tempo, il Catanzaro – che ha un potenziale tecnico di ottimo rilievo – è stato annichilito sotto l’intensa pressione agonistica degli azzurro stellati. In questi frangenti si è vista la migliore Paganese della stagione che in contropiede avrebbe potuto raddoppiare il vantaggio proprio con Mattia, autore del gol sblocca partita.

Oramai si è capito che la squadra perde gran parte del suo potenziale quando viene a mancare l’intensità agonistica che la contraddistingue; quando cioè non riesce più ad anticipare le mosse degli avversari, quando non arriva più prima sulle seconda palle, quando non riesce più a fare pressing alto.
L’interrogativo a questo punto è però d’obbligo: si possono mantenere alti i ritmi per novanta e più minuti? Impresa ardua se non impossibile per una legge della natura.

Per farlo ci vorrebbero ricambi altrettanto preparati all’intensità agonistica, unica arma che può fare da contraltare alla indiscussa superiorità tecnica di antagonisti più consoni al gioco corale e al controllo del pallone.

Purtroppo, si devono fare i conti anche con avversari che non hanno badato a spese nell’allestimento delle loro compagini e che si possono permettere di avere in panchina elementi pari o addirittura superiori a quelli schierati in campo.

Erra ha riportato in campo Drame’ e Calil nella ripresa; una mossa beneaugurante in vista dei due prossimi impegni, quello infrasettimanale di mercoledì con il Catania in casa e di domenica prossima a Potenza.

Bisognerà però vedere come i due calciatori hanno accusato l’impatto agonistico e se sono pronti per affrontare da protagonisti quello che resta del campionato. In linea tecnica i due calciatori non sono in discussione; bisognerà solo accertarsi della loro condizione psicofisica perché oramai non c’è più tempo per le speranze, per gli interrogativi e per le scommesse.

In questa ottica bisognerà capire le intenzioni della società in vista della prossima campagna cosiddetta di riparazione. Resto sempre dell’avviso che la squadra avrebbe bisogno di più sostanza a centrocampo e di un altro attaccante, con tutto il rispetto possibile per gli atleti che attualmente compongono la rosa della squadra.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com