20.4.21

Opere, pensieri e realtà.

DI NINO RUGGIERO

Ci volevano punti per la Paganese. E sono arrivati; non importa come. Il calcio riserva sempre delle sorprese, forse è per questo che mantiene tutto il suo fascino. Un giorno nella polvere, un altro sugli altari (si fa per dire).

Il Foggia, squadra composta da ottimi elementi e che sarà sicuramente fra le protagoniste nei play-off, ha fatto tutto il possibile per battere la Paganese. Le ha provate tutte, con grande disordine tattico, con un predominio territoriale schiacciante, fine solo a stesso. Ma non ci è riuscito. Eppure tutto pareva girare per il verso giusto per i padroni di casa, soprattutto quando la Paganese è rimasta in dieci uomini a causa dell’espulsione di Diop autore di un fallo di reazione commesso sul portiere avversario, dopo appena venti minuti dall’inizio.

La squadra di Di Napoli ha saputo difendersi, senza nemmeno tanti affanni, senza mai erigere barricate, con intelligenza e con ripartenze micidiali che hanno visto come protagonista assoluto il redivivo Mendicino, autore di un gol eccezionale per intuizione e per esecuzione.

Al resto ci hanno pensato Baiocco, Schiavino, Onescu e Sirignano, sugli scudi dal primo all’ultimo minuto per temperamento e per mestiere. Sono loro che si sono elevati di una spanna sui rendimento complessivo dei compagni di squadra. L’usato sicuro, tanto per citare un eufemismo, più volte invocato, ha funzionato alla perfezione e nel giorno in cui è stato possibile schierare tutta in una volta la batteria di uomini adusi alla battaglia agonistica, la squadra azzurro stellata ha colto una vittoria importantissima che rilancia le sue speranze di spuntarla nel mini girone dei dannati. Peccato che non ci sia stata la possibilità di vedere all’opera anche Scarpa, che sicuramente non avrebbe demeritato in questo palcoscenico costituito da atleti abituati alla lotta; per lui, al rientro in panchina dopo la malattia che lo ha colpito, ci sarà sicuramente l’occasione in questo finale di campionato di rendersi utile alla causa.
Le note degne di essere citate non sono molte e possono essere riassunte in un intervento a terra di Baiocco nel primo tempo al 5’ su tiro di Garofalo; un palo colpito dal Foggia all’8’ del secondo tempo grazie anche a una deviazione di Baiocco su tiro di Dell’Agnello e un gol mancato dalla Paganese al 24’ con Zanini su cross dalla destra di Mattia. La perla della partita è stata però opera di Mendicino, subentrato a Raffini nella ripresa. L’attaccante con grande lucidità ha sfruttato un errato disimpegno difensivo del Foggia, ha ricevuto il pallone da Cernuto, si è portato il pallone in avanti e poi, appena entrato in area, ha fulminato di destro il portiere Fumagalli proprio sul suo palo. Un’apoteosi per la Paganese che adesso guarda con maggiore fiducia a quello che resta del campionato.

Commento finale. Opere possibili, pensieri rimuginati e parole dette e ridette nel corso di un intero campionato, fino alla noia. Oggi però qualcosa di concreto c’è. La Paganese torna da Foggia con tre punti pesanti e con la consapevolezza che potrà dire la sua parola nel finale di stagione. Intendiamoci, non è che siano spariti d’incanto tutti i problemi evidenziati nel corso del campionato. D’altra parte nessuno mai ha preteso che la squadra desse spettacolo e spadroneggiasse; queste sono cose da ricchi. Solo che, finalmente, gli interpreti principali hanno capito che i punti non piovono mai dal cielo e che con grande applicazione e umiltà – soprattutto quando si coltivano traguardi di minima (chiamatela pure salvezza) – a volte è possibile sopperire a inequivocabili manchevolezze di carattere tecnico.
La squadra ora sembra che abbia capito che dovrà giocarsela fino all’ultimo per salvarsi.

Bisogna solo augurarsi che l’intensità agonistica e la sagacia tattica, messa in campo con il Foggia, venga mantenuta e – se possibile – addirittura aumentata.

Inevitabili appaiono i play out, purtroppo. Per intanto, però, bisognerà dare continuità al risultato di ieri. Con il Potenza potrebbero essere incamerati i punti che assicurerebbero alla squadra quantomeno una posizione di privilegio nella griglia dei play out che oramai sembrano circoscritti allo scontro con il Bisceglie.

Solo un miracolo, lo diciamo per gli eterni sognatori – benedetto da due vittorie nelle restanti due gare da disputare, con il Potenza e con la Casertana, e il contemporaneo crollo delle squadre interessate alla salvezza – potrebbe consentire alla Paganese la salvezza diretta.
Ma siamo nel campo dell’utopia. Vorremmo che lo fosse.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, 19 aprile 2021)