Non è da tutti uscire indenni dal “Massimino” di Catania. La Paganese c’è riuscita vincendo con pieno merito, al di là di quello che lo striminzito risultato potrebbe fare credere. Una vittoria costruita certosinamente dall’allenatore Grassadonia che ha finalmente rivisto il modulo di gioco attuato fino a quel momento e che non riusciva a convincere, sia per gli scarsi risultati ottenuti, sia per il gioco espresso.
Probabilmente non sapremo mai se la vittoria di Catania è ascrivibile in massima parte allo schieramento inusuale e concreto o se invece è solo il frutto di una magnifica gara disputata dai ragazzi in maglia azzurro-stellata che non si sono sprecati nei novanta e più minuti della gara. Resta il fatto che Tommasini e Guadagni, schierati per la prima volta in un attacco a tre punte sono da annoverare tra i migliori in campo per spirito di abnegazione e per il fatto di aver movimentato rispettivamente la fascia sinistra e quella destra dello schieramento; i due hanno fornito puntuali servizi sia alla proprio difesa nella fase di ripiegamento, sia a Diop, punta centrale, apparso sulla via del completo recupero fisico.
Anche la difesa, schierata con due centrali, De Santis e Murolo, e con due terzini d’ala, Scanagatta e Brogni, è apparsa più compatta e reattiva. Brogni, in particolare, finché è stato in campo, ha rappresentato la vera sorpresa positiva della giornata perché da terzino vecchio stampo si è fatto valere presidiando da veterano la fascia sinistra dello schieramento.
Una vittoria in trasferta, la prima del campionato, forse non fa primavera ma è innegabile che i tre punti conquistati contro un Catania molto dotato tecnicamente non solo alimentano la scarsa classifica, ma rappresentano anche uno stimolo di ordine psicologico per la squadra che oggi si è stretta attorno a Grassadonia, più volte contestato nell’ultimo periodo, ed ha giocato certamente una delle gare più intense del suo deludente campionato.
Resta il fatto che la squadra ha risposto alle sollecitazioni che venivano soprattutto da una tifoseria delusa oltre ogni limite. Il risultato positivo , insperato, è venuto fuori da una prestazione magistrale da parte di atleti che fino a questo momento avevano lasciato molti dubbi sul loro stato di forma. In particolare si è rivisto uno Zanini puntiglioso e fiero del suo grado di capitano che, oltre a segnare un gol chirurgico per precisione e tempestività, ha partecipato attivamente assieme a Bensaja alle manovre di centrocampo in fase difensiva e in proposizione del gioco. Ha meravigliato, alla luce delle ultime prestazioni opache ed irritanti, la sicurezza e il fiero cipiglio con la quale la squadra ha tenuto il campo.
Essere o non essere. Bisognerà solo capire se Grassadonia insisterà sulla formazione di Catania e se, in questa ottica, riuscirà a recuperare Brogni sulla linea dei terzini e Guadagni sulla fascia destra dell’attacco dove ha brillato di luce propria. Tutto lascia pensare che sabato prossimo anche a Potenza la Paganese si schiererà con una difesa tradizione schierata a quattro con il duo centrale De Santis e Murolo che sta cementando un’intesa più volte sperata. Poi chissà…
Nino Ruggiero