Nel calcio, quando si scende di categoria, si scende in tutti i sensi. Si scende in serie D; si perde lo status di professionismo; si passa nei dilettanti, e – proprio perché si è tra dilettanti – bisogna sottostare anche alle leggi non scritte che in tale settore la fanno da padrone (diciamo improvvisazione e pressappochismo). Eravamo abituati a seguire la Paganese anche fuori casa grazie a collegamenti audio-televisivi che accompagnavano le nostre domeniche. Qualche volta ci lamentavano anche di collegamenti non proprio perfetti, ma comunque potevamo seguire anche da lontano le gesta della nostra beneamata squadra.
Ieri, in occasione della trasferta in Sardegna contro l’Atletico Uri siamo ritornati nella … preistoria. Niente TV, niente radiocronaca, solo notizie spicciole grazie all’ufficio stampa della Paganese e a un collegamento semitestuale con un sito di Cagliari, Centotrentuno.com.
Mi sono tornati alla mente i pioneristici collegamenti radio degli anni Settanta; quella specie di tam tam in anni in cui per avere notizie della squadra del cuore bisognava affidarsi a radioamatori della banda cittadina o, nella migliore delle ipotesi, a un telefono amico di un’abitazione prospiciente il terreno di gioco.
Con mezzo secolo sul groppone – nell’età della tecnologia avanzata – purtroppo abbiamo fatto il passo del gambero dando un sonoro ceffone al progresso. Di chi la colpa? Come sempre, di tutti e di nessuno.
Ognuno ha le sue ragioni, le sue giustificazioni. Resta il fatto che in un campionato di serie nazionale, ancorché dilettanti, che annovera grossi e popolosi centri, bisogna elemosinare notizie per aggiornarsi su una partita di calcio. Cosa assurda nell’era di una tecnologia avanzata.
E volete che si possano trinciare giudizi su una partita non vista? Ho cercato notizie, filmati, highlights. Niente!
L’unica considerazione seria da fare, allora, come cronista, riguarda il risultato ottenuto. È arrivato un pareggio striminzito che una Paganese più smaliziata e concreta avrebbe potuto tramutare in vittoria, anche in virtù di una gara cominciata in discesa.
Un pareggio in trasferta, in verità, non è mai da buttare, ma, che volete, una squadra che vuole vincere il campionato dovrebbe dare dimostrazione di forza, specie quando è in vantaggio in virtù di un apparato difensivo che non deve concedere spazi agli avversari. Su questo non ci siamo. L’impressione generale è che proprio sulla fase difensiva, l’allenatore Giampá dovrà lavorare molto.
Ma proprio tanto.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com