Dati incontrovertibili. La Paganese, in tre gare, ha rosicchiato sei punti alla capolista Sorrento. Non è un’impresa da poco anche se l’altra faccia della medaglia consiglierebbe di guardare al cammino complessivo del Sorrento che nel primo terzo di campionato è riuscito a mettere da parte un buon gruzzoletto di vantaggio nei confronti delle pretendenti al trono di prima della classe. Potrebbe essere l’alba di un nuovo giorno per la Paganese, ma le conferme devono arrivare domenica dopo domenica
È innegabile che il Sorrento abbia cominciato benissimo, forse in sordina perché poco considerato e abbia poi man mano affermato, a suon di vittorie, il suo buon diritto a essere considerato come squadra “outsider” del campionato, a dispetto dei pronostici della vigilia che vedevano Casertana e Paganese in lizza per la prima posizione.
Adesso, quando mancano tre gare prima del giro di boa, ci sono squadre, una di queste è la Paganese, che hanno preso a marciare a pieno ritmo. Nello stesso tempo, il Sorrento sembra avere qualche difficoltà e di certo non sta marciando a ritmi da primato com’era successo nella prima parte del torneo. Cosa voglio dire? Solo che il campionato è tutto da giocare e che il Sorrento non sembra più quella macchina di gol e di vittorie che aveva caratterizzato il suo cammino fino a tre settimane fa.
Capitolo Paganese. La squadra ha interpretato a Monterotondo il ruolo riservato alle compagini che ottengono quello che vogliono. Gli azzurro-stellati hanno dato confortanti segnali di continuità. Era da una vita che la Paganese non vinceva tre gare di seguito, quasi un record! Il risultato, anche quando la squadra è rimasta in dieci per l’espulsione di Iuliano, non è parso mai in bilico nonostante l’arbitro abbia prolungato la gara oltre il lecito per circa dieci minuti.
Si è vista una squadra attenta, quadrata, pratica e redditizia. I due debuttanti hanno dato quel contributo che da loro ci si aspettava. Le prime impressioni sono più che positive. Il primo, Faiello, ha giocato sulla fascia, da terzino moderno, e non ha disdegnato di interpretare con successo anche la fase di partecipazione al gioco di costruzione. Ma prima, in un inedito schieramento a quattro, come da istruzioni ricevute dal tecnico Giampà, ha salvaguardato la corsia sinistra dello schieramento difensivo, come un bulldozer di razza, concedendo poco o niente al suo dirimpettaio attaccante laziale. Il secondo, Maggio, ha dato tono e centimetri alla manovra d’attacco battendosi da leone ogni qualvolta è stato chiamato in campo. Insomma due innesti che si sono ben incastonati nel gioco della squadra in virtù di doti tecniche e agonistiche che fanno onore a chi li ha prima individuati come rinforzi e poi ingaggiati.
E forse, dico forse, la campagna di rafforzamento non è ancora conclusa perché qualche pedina soprattutto in attacco ci vorrebbe anche per costituire un’alternativa a De Felice e Maggio che al momento costituiscono il terminale offensivo della squadra.
Adesso la Paganese non può e non deve più fermarsi. Domenica al “Marcello Torre” arriva la Lupa Roma di Frascati che è seconda in classifica. Quindi è l’occasione buona per ribadire le intenzioni di primato di Giampà e compagni e la tifoseria di certo – come ai bei tempi – non vorrà mancare all’importante appuntamento.
Nello schieramento mancherà sicuramente, per squalifica, Iuliano che è uomo-squadra nel meccanismo del centrocampo. Verosimilmente i suoi compiti saranno affidati a Verna, altro calciatore di esperienza. Alternative nel ruolo non ne vedo.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com