9.1.23

Ci avrebbero creduto solo i pazzi.

DI NINO RUGGIERO

Esattamente tre mesi fa, 9 ottobre 2022, dopo l’inopinata sconfitta rimediata in casa con la Palmese, se qualcuno, in area Paganese, avesse parlato di primo posto in classifica sarebbe stato preso per pazzo e ricoverato d’urgenza.

È incredibile quello che Giampà e compagni sono riusciti a fare da quella data. La squadra accusava preoccupanti battute a vuoto; sembrava abbonata ai pareggi mentre il Sorrento avanzava spavaldo nelle vesti di outsider di lusso e si piazzava al primo posto senza rivali che gli facessero sentire il fiato addosso.

In quel periodo a Pagani si è rischiato grosso. La società avrebbe potuto – in un momento di comprensibile sconforto – incartare tutte in una volta le malcelate ambizioni di primato della vigilia e rimandare il tutto nel futuro. Non è stato così, per fortuna. L’ambiente si è ricompattato. La dirigenza ha espresso piena fiducia all’allenatore, più volte sulla graticola, ed ha saggiamente pensato di allargare la rosa della squadra ricorrendo a elementi esperti e collaudati.

Oggi, con la settima vittoria consecutiva, la Paganese si sistema al primo posto, scavalcando il Sorrento che però ha la gara con l’Angri da recuperare.

È cambiato il rendimento della squadra e in tanti si chiedono il perché. Nel calcio non ci sono ricette precise per arrivare al successo. È importante però, al di là dei valori tecnici che sono indispensabili, che ci sia organizzazione di gioco e fame di successo. Giampà ha lavorato e lavora con impegno e professionalità ma è innegabile che una grossa mano gli è stata data nella sessione invernale quando sono arrivati calciatori del calibro di Maggio, Faiello e Sicurella. 

Adesso la squadra appare più quadrata grazie anche all’impiego in pianta stabile di un leader come Di Somma che riesce a coadiuvare con autorevolezza le prestazione di Maccherini e Capone, suoi compagni di reparto di difesa. Sappiamo tutti quanto importante sia per una squadra di calcio avere una difesa impenetrabile; quella della Paganese adesso lo è davvero (sono cinque partite che non prende un gol) grazie anche al sapiente filtro assicurato da un centrocampo che riesce ad assicurare con altrettanta abilità sia la fase difensiva che quella di proposizione del gioco.

La partita con la Vis Artena ha rispettato le aspettative della vigilia. La squadra, che presentava per la prima volta il neo arrivo Moro in porta, ha fatto capire fin da subito da quali intenzioni era mosso il suo incedere scoppiettante.

Quaranta e più minuti è durato il dominio incontrastato del gioco da parte degli atleti di Giampá. Poi qualcuno si è complicato la vita per un errato disimpegno difensivo che poteva costare caro. I calciatori bravi sono quelli che giocano bene a calcio, che sono eleganti nel loro incedere; sono ancora più bravi quando nel momento del pericolo sanno buttare il pallone in tribuna senza temere di essere considerati scarsi. Abbiamo avuto esempi di grande temperamento a Pagani da difensori del calibro di Taccola, De Sanzo, Fusco che, in determinati momenti critici, non si preoccupavano di mettere in dubbio il loro nome; non so se mi spiego…

Fossi in Giampà metterei in chiaro questo tipo di concetto con qualche giocatore che probabilmente deve crescere più in mentalità che in linea tecnico-tattica.

Tornando alla partita con la Vis Artena, bisogna dire che, a parte qualche sanabile discrasia, la Paganese ha quasi sempre controllato la partita. Certo, era da mettere in conto la ripresa della preparazione e i carichi di lavoro cui la squadra è stata sottoposta in questi giorni di post festività. Ma nel complesso si può dire che la vittoria è arrisa alla squadra più meritevole per quello che si è visto in campo.

Le note più positive vanno per il debutto del portiere Moro che ha denotato grande sicurezza; per Di Somma, riferimento certo dell’intera fase difensiva; per Faiello, calciatore universale e motorino infaticabile sia a destra che a sinistra; per Maggio che in avanti si fa sentire. D’Agostino? per lui gli elogi sono sprecati. È lui il direttore d’orchestra. Cosa dire di più?

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com