Oggi c’è poca voglia di scrivere di Paganese. Dalla cronaca calcistica alla cronaca nera il passo è breve. Molto più breve di quanto una persona normale, un cittadino e un tifoso normale possano immaginare.
Le scene di guerriglia urbana, in occasione di partite di calcio, tante volte viste in tv, e tante volte condannate con sdegno, come si conviene a una popolazione civile, hanno visto stavolta protagoniste a Pagani due opposte fazioni di cosiddetti tifosi (ma che tali non sono perché si tratta solo di delinquenza comune).
Le scene di guerriglia urbana, in occasione di partite di calcio, tante volte viste in tv, e tante volte condannate con sdegno, come si conviene a una popolazione civile, hanno visto stavolta protagoniste a Pagani due opposte fazioni di cosiddetti tifosi (ma che tali non sono perché si tratta solo di delinquenza comune).
Le scene raccapriccianti di un pullman in fiamme hanno fatto il giro di tutti i media, locali, regionali e nazionali. No, non ci siamo. Agli inquirenti l’arduo compito di accertare fatti e responsabilità per assicurare alla giustizia gli autori di un misfatto che pone Pagani al centro della cronaca nera; scene che mai avremmo voluto vedere e raccontare, che mortificano la parte sana del calcio.
Sul campo la Paganese ha colto la nona vittoria consecutiva. Niente da dire sul risultato. La squadra di Giampà ha interpretato alla grande la partita. L’ha controllata e, quando ha dovuto ribadire la sua superiorità soprattutto tattica – dopo aver subito il gol del momentaneo pareggio – lo ha fatto con il piglio del primo della classe con il suo uomo migliore, D’Agostino, idolo dei tifosi, una vera icona della squadra azzurro-stellata. Grande prestazione, dunque, da parte della Paganese e conquista assoluta del primo posto con tre punti di vantaggio sul Sorrento.
La partita è stata bella e avvincente, cosa non comune sui campi di serie D. Gli azzurrostellati sono stati bravi a imbrigliare le manovre degli ospiti che avevano in animo di rimettere in gioco le loro ambizioni di primato. Più bravo ancora, sul piano squisitamente tattico, è stato l’allenatore Giampà che nel secondo tempo ha cambiato le carte in tavola allorché si è accorto che gli avversari cominciavano a dare più di qualche preoccupazione sulla destra dello schieramento. Dentro Cipolla sulla fascia destra e spostamento sulla sinistra di Faiello, un vero motorino, uomo dalle mille risorse, capace di ripartire lancia in resta quando tutti lo credevano stremato e di portare scompiglio nelle fila avversarie.
Grande prestazione quella di Faiello, gioiello arrivato nella campagna di dicembre; e onore e merito anche a chi lo ha scelto perché ritenuto idoneo a rianimare le due fasce laterali, sia per la fase difensiva che per quella di rilancio.
Adesso il cammino della Paganese appare un tantino meno disagevole. Fermo restando che ogni partita avrà il gusto di una finale, la squadra potrà giocare con più convinzione perché l’autostima è aumentata e si è consolidata con nove vittorie consecutive (che se non è un record nazionale, poco ci manca).
Domenica è in programma la partita con l’Angri in campo neutro e a porte chiuse. L’allenatore Giampà dovrà fare a meno di D’Agostino, squalificato. Qualcosa allora nella formazione cambierà dalla trequarti in avanti. Quella che non cambierà sarà la mentalità. Non sono ammesse distrazioni.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com