Quando mancano due sole gare alla fine, il discorso sulla vittoria del campionato è più che mai aperto. La scorsa settimana nell’ambiente sportivo di Pagani si parafrasava un famoso film di Carlo Verdone e Renato Pozzetto: “Sette chili in sette giorni” modificato in “Sette punti in tre partite”. Sette punti avrebbero dato la certezza matematica alla Paganese di vincere il campionato. Il titolo adesso, dopo il mezzo passo falso commesso con la Lvpa, cambia di poco. Vediamo, va modificato così: “Sei punti in due partite”. Con sei punti, a due turni dalla fine, la Paganese risulterebbe promossa in serie C.
Gli azzurro-stellati mantengono comunque il primato ma il Sorrento recupera due punti in classifica ed è secondo con una sola lunghezza di svantaggio.
Partite facili non esistono. Il mezzo passo falso commesso dalla Paganese a Frascati poteva anche essere messo in preventivo, considerando le buone potenzialità della squadra laziale che – non dimentichiamolo – per un certo periodo è stata nei quartieri alti del campionato.
La partita ha avuto subito una connotazione positiva per i padroni di casa che non hanno avuto timori reverenziali nei confronti della più titolata avversaria.
I migliori in campo, alla fine, sono risultati i due portieri. Moro della Paganese è stato autore di almeno due interventi risolutivi compiendo autentici miracoli di bravura; inoltre ha dato sicurezza all’intera difesa denotando grande personalità ogni volta che gli avversari si sono affacciati nella sua area di rigore. Il portiere della Lvpa Frascati non è stato da meno e nel primo tempo è riuscito a sventare un colpo di testa di Maggio diretto all’incrocio dei pali; poi alla mezz’ora è uscito alla disperata e ha neutralizzato una palla gol facile facile offerta a De Felice da un assist millimetrico di D’Agostino.
A Frascati, non si è vista all’opera, per la verità, la migliore Paganese di quest’anno. Qualcosa si è inceppato nel meccanismo complessivo della squadra. Solo a sprazzi si sono viste manovre degne di questo nome e le auspicabili equidistanze tra i reparti. A centrocampo Verna, che ha causato il rigore con un’entrata maldestra, ha trovato poca collaborazione dai compagni nella fase di contrasto e la Lvpa Frascati ha avuto più possibilità di controllare la partita perché è risultata sempre in superiorità numerica nella zona nevralgica del gioco. Anche in difesa, diversamente dal solito, ci sono state indecisioni nella marcatura degli elementi d’attacco della Lvpa, specificamente nel controllo di Senesi, ex attaccante della Cavese. che ha dato filo da torcere soprattutto sulla fascia sinistra del suo schieramento.
Alla fine il pareggio deve essere accolto con un ghigno di circostanza in casa azzurrostellata, tenuto conto dell’andamento della partita.
Adesso ci sono alcune considerazioni da fare. Un vantaggio, a due turni dalla fine, è pur sempre un vantaggio, anche se è ridotto a una sola lunghezza. La Paganese, che a Frascati ha giocato al di sotto dello standard delle ultime prestazioni, non può certo fasciarsi la testa per non essere riuscita a espugnare il difficile campo laziale.
Certo, una vittoria avrebbe facilitato il compito della squadra azzurro-stellata ma non sempre sul campo si riesce a ottenere quello che sulla carta e nelle aspettative avrebbe dovuto essere a portata di mano. Di certo – quando si è nella fase finale – non è il caso di mettere in discussione la bontà dell’inquadratura della squadra allenata da Giampà che ha incontrato sul suo cammino un’avversaria che punta alla disputa dei play-off.
Bisogna solo guardare alle due restanti partite e incoraggiare un manipolo di calciatori che nella buona e nella cattiva sorte sono riusciti a tenere testa a squadre come Casertana e Sorrento. Questo campionato, al pari di un thriller, probabilmente si deciderà sul filo di lana, vale a dire quando la Paganese andrà a Tivoli e il Sorrento giocherà ad Angri. Ma se si decidesse già domenica prossima, sarà bene accetto.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it