In una giornata dalla forte connotazione invernale, su un campo reso pesantissimo dalla pioggia caduta prima e durante la gara, la Paganese, contro un Monterotondo ben disposto in campo, ha messo altri tre punti pesanti nel carniere. Tutto secondo le previsioni della vigilia. La squadra azzurro-stellata cammina diritta per la sua strada e fa bene quando guarda alle avversarie solo dopo aver compiuto il suo dovere: quello di vincere domenica dopo domenica per tornare subito in serie C.
Passa quasi in secondo piano, dunque, la sconfitta della Casertana che, con il ko di Portici, porta a nove punti la sua distanza dalla vetta; gli stessi punti che sono in palio nelle prossime restanti gare; se non è matematica, poco ci manca…
La Paganese contro il Monterotondo ha giocato una gara esemplare. C’erano apprensioni per l’assenza di Faiello squalificato dal giudice sportivo, ma Giampá ha mosso bene le sue pedine. Su un campo al limite della praticabilità, ha rimodellato la difesa e ha presentato Cipolla nell’insolito ruolo di giocatore di fascia destra. Caratteristiche tecniche diverse. Cipolla atleta poderoso, aitante, compassato; Faiello, scattante, rapido, incursionista, moto perpetuo, un vero concentrato di adrenalina. Non ci crederete ma Cipolla alla fine è risultato uno dei migliori in campo; ha fatto valere la sua stazza fisica, il senso di posizione e la buona predisposizione a interpretare con altrettanta sicurezza sia la fase difensiva che quella propositiva.
Ecco, il ruolo di Giampá. Abbiamo parlato poco di questo allenatore che con serietà e professionalità ha dato un volto preciso alla squadra. Lo ha fatto innanzitutto correggendo qualche discrasia difensiva mostrata nella prima parte del campionato; ha recuperato alla grande Di Somma, vero leader del reparto arretrato, e ha dato un senso allo schieramento dei difensori in linea per applicare correttamente la tattica del fuorigioco.
Lo ha fatto in silenzio e con grande professionalità, senza mai scantonare, nemmeno nei momenti critici del campionato. Aveva in mente un suo modello di squadra e non ha mai debordato o abdicato al suo credo calcistico. La squadra ha assorbito le sue idee e le ha fatto sue migliorando il rendimento di settimana in settimana. La fisionomia è tracciata; e i risultati arrivano. Cosa volere di più?
Lo sapete che la Paganese è una delle poche squadre che gioca sempre con tre attaccanti? Guardiamo alla classifica dei marcatori. Il capocannoniere del girone è De Felice che con il Monterotondo ha messo a segno un’altra doppietta; lo segue di poco D’Agostino che segna e distribuisce pure assist di autore. Maggio non segna a raffica ma i suoi gol li fa comunque, oltre a fare a sportellate con le difese avversarie da punta centrale. Significa che la squadra ha una sua precisa connotazione tattica e che i due centrocampisti centrali, Sicurella e Del Gesso, potrebbero essere presi d’infilata da avversari che nella stessa zona schierano un elemento in più. La duttilità di calciatori come Faiello e Cipolla, ma anche di D’Agostino, riesce a coprire i vuoti che si creano nella zona centrale del campo. Il calcio è movimento, con palla ma soprattutto senza palla. Forse Giampá, proprio con l’impiego sulla fascia di Faiello e Cipolla, ha trovato la pietra filosofale che può fare grande la sua squadra.
Oggi se andiamo a scovare tra i calciatori in panchina troviamo elementi del calibro di Iuliano e Verna, due elementi che troverebbero posto in qualsiasi altra squadra di serie D, e forse anche di C, ma che sono costretti a mordere il freno perché non sempre trovano posto in una squadra che ha una sua precisa connotazione di ordine tattico. Lo sanno bene loro stessi che – con grande professionalità – si fanno trovare pronti e pimpanti nel momento in cui c’è bisogno del loro apporto di vitalità ed esperienza.
Della partita vi dico poco. La Paganese ha giocato con il piglio della grande squadra. Ha segnato dopo un quarto d’ora con De Felice e ha raddoppiato con lo stesso giocatore che sotto rete è oramai un cecchino formidabile. Poi nel secondo tempo, dopo aver concesso campo all’avversaria, ha segnato altri due gol con Di Somma e con D’Agostino.
Le partite-finali si riducono a tre. Guardate pure al Sorrento, certo, ma dopo aver preso i tre punti a Frascati.
Ecco, il ruolo di Giampá. Abbiamo parlato poco di questo allenatore che con serietà e professionalità ha dato un volto preciso alla squadra. Lo ha fatto innanzitutto correggendo qualche discrasia difensiva mostrata nella prima parte del campionato; ha recuperato alla grande Di Somma, vero leader del reparto arretrato, e ha dato un senso allo schieramento dei difensori in linea per applicare correttamente la tattica del fuorigioco.
Lo ha fatto in silenzio e con grande professionalità, senza mai scantonare, nemmeno nei momenti critici del campionato. Aveva in mente un suo modello di squadra e non ha mai debordato o abdicato al suo credo calcistico. La squadra ha assorbito le sue idee e le ha fatto sue migliorando il rendimento di settimana in settimana. La fisionomia è tracciata; e i risultati arrivano. Cosa volere di più?
Lo sapete che la Paganese è una delle poche squadre che gioca sempre con tre attaccanti? Guardiamo alla classifica dei marcatori. Il capocannoniere del girone è De Felice che con il Monterotondo ha messo a segno un’altra doppietta; lo segue di poco D’Agostino che segna e distribuisce pure assist di autore. Maggio non segna a raffica ma i suoi gol li fa comunque, oltre a fare a sportellate con le difese avversarie da punta centrale. Significa che la squadra ha una sua precisa connotazione tattica e che i due centrocampisti centrali, Sicurella e Del Gesso, potrebbero essere presi d’infilata da avversari che nella stessa zona schierano un elemento in più. La duttilità di calciatori come Faiello e Cipolla, ma anche di D’Agostino, riesce a coprire i vuoti che si creano nella zona centrale del campo. Il calcio è movimento, con palla ma soprattutto senza palla. Forse Giampá, proprio con l’impiego sulla fascia di Faiello e Cipolla, ha trovato la pietra filosofale che può fare grande la sua squadra.
Oggi se andiamo a scovare tra i calciatori in panchina troviamo elementi del calibro di Iuliano e Verna, due elementi che troverebbero posto in qualsiasi altra squadra di serie D, e forse anche di C, ma che sono costretti a mordere il freno perché non sempre trovano posto in una squadra che ha una sua precisa connotazione di ordine tattico. Lo sanno bene loro stessi che – con grande professionalità – si fanno trovare pronti e pimpanti nel momento in cui c’è bisogno del loro apporto di vitalità ed esperienza.
Della partita vi dico poco. La Paganese ha giocato con il piglio della grande squadra. Ha segnato dopo un quarto d’ora con De Felice e ha raddoppiato con lo stesso giocatore che sotto rete è oramai un cecchino formidabile. Poi nel secondo tempo, dopo aver concesso campo all’avversaria, ha segnato altri due gol con Di Somma e con D’Agostino.
Le partite-finali si riducono a tre. Guardate pure al Sorrento, certo, ma dopo aver preso i tre punti a Frascati.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it