4.9.23

Stagione 2023/2024: Coppa Italia e dintorni.

DI NINO RUGGIERO

Si gioca sul serio; niente più allenamenti congiunti.

Prima di Coppa Italia a Santa Maria di Castellabate, su un campo civettuolo, un gioiellino, modellato a misura d’uomo, a un tiro di schioppo da un mare cristallino che di questi tempi ancora invita a tuffi e nuotate.

È calcio vero, subito. La squadra di casa, che nel corso degli anni ha preso la denominazione di Polisportiva Cilento, parte a tutto gas. La Paganese viene presa d’infilata soprattutto sulla sua fascia sinistra da uno scatenato Coulibaly, bravo a interpretare sia la fase di contenimento che quella di proposizione del gioco. Su quella fascia operano Porzio e Semonella, due under che hanno buoni numeri ma che hanno difficoltà a frenarlo. La partenza dei padroni di casa è rabbiosa; dall’altro lato del campo, sulla destra dello schieramento difensivo la Paganese sembra più protetta perché Faiello riesce a interpretare bene il ruolo che Agovino ha ritagliato per lui. Eppure il gol della Polisportiva Cilento arriva proprio su quella fascia. Langella perde il controllo del pallone su un’incursione di Gassama, freccia impazzita dell’attacco locale, e non c’è tempo per tentare un recupero disperato. Gassama vola, entra in area e, sull’uscita del giovane Esposito, insacca con un preciso rasoterra.

L’inizio promette poco per una Paganese che sembra subire l’irruenza dei padroni di casa. Ma c’è tempo per mettere bene in tavola le carte che si hanno in mano. Cresce bene l’intesa del duo centrale difensivo composto da Galatafiore ed Esposito che stringono per bene le maglie per concedere meno spazio allo stesso Gassama che è il più ispirato tra gli attaccanti avversari. Faiello comincia a giostrare anche a centrocampo e riesce a fare da spalla a Langella che è il più ispirato in fase di costruzione del gioco. Man mano che passano i minuti la Paganese dà la sensazione di poter controllare la partita e di essere in grado di raddrizzare le sorti dell’incontro. E il pareggio arriva su calcio di rigore sacrosanto decretato dall’arbitro su atterramento di Coquin. Freddo, glaciale, dal dischetto Orefice non perdona: portiere da una parte e pallone dall’altra.

Nel secondo tempo, il risultato non si sblocca anche se la Paganese sembra avere una marcia in più grazie al progressivo miglioramento della sua manovra. Poi, quando le squadre sembrano rassegnate a dover disputare la lotteria dei calci di rigori, arriva l’ennesima perla di Coquin che, dal limite, con un rasoterra chirurgico infila la porta avversaria.

Considerazioni. Al primo, vero impatto con la categoria la Paganese si è ben comportata. La squadra ha denotato buona personalità. In porta la scelta è ristretta tra Pinestro (2004) ed Esposito (2005) e nel contesto l’impressione è che giochi molto … l’anno di costruzione! La difesa dovrebbe avere una sua identità con l’arrivo di Celentano, ma Semonella è tutt’altro che bocciato perché è uno che tratta bene il pallone e deve solo migliorare in fase difensiva. Galeotafiore ed Esposito crescono in intesa e adesso hanno anche De Franco alle spalle che è una vecchia volpe delle aree di rigore.

A centrocampo le cose migliori si sono viste quando Faiello si è sganciato dalla difesa e ha dato velocità e incursione a un reparto molto compassato. Langella si è confermato uomo d’ordine dal lancio illuminante; con lui hanno collaborato a turno Del Gesso e Mancino. Quest’ultimo non si è limitato a svolgere il suo ruolo di attaccante di destra ma si è fatto valere anche in fase di interdizione quando le esigenze tattiche lo hanno richiesto.

Ruolo atipico quello di Coquin che preferisce probabilmente stazionare nel trio di centrocampo ma che è dirompente e irrefrenabile quando vola negli spazi che gli si aprono davanti in contropiede. L’attacco è tutto da scoprire. Orefice, al momento unica punta di ruolo, gioca al centro ma si vede che preferirebbe operare da seconda punta. Aspettiamo di vedere all’opera sia Sorgente che Iannone. Per loro c’è tempo di carburare e di mettere benzina nelle gambe.

Il livello delle squadre nel prossimo campionato sarà pari o superiore di poco a quello visto nella gara con la Polisportiva Cilento. La Paganese può recitare un ruolo importante, non di primo piano, ma di possibile outsider, soprattutto ora che ha acquisito le prestazioni di De Franco in difesa, di Celentano sulla fascia destra e di Iannone e Sorgente in attacco.

L’allenatore Agovino adesso ha più possibilità di scegliere anche se dovrà pensare a sostituire adeguatamente Faiello che, come è noto, avrà da scontare tre giornate di squalifica.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it