4.12.23

Agovino il prestigiatore.

DI NINO RUGGIERO

Anche questa settimana niente pagellone. Posso dire poco o niente della partita per non essere stato in grado di vederla, a causa dell’ostracismo mostrato dall’Altamura, società ospitante che non ha inteso irradiare la partita; né sul proprio sito, né altrove. Non conosco i motivi di questo tipo di comportamento agnostico di alcune società, ma mi pare di poter dire che quando si muovono, o, meglio dire, quando non si muovono per fare comunicazione, hanno poco rispetto per tutte quelle persone che sono legate al mondo del calcio; persone, energie vitali di questo sport che, è vero, vive molto sui fedelissimi, quelli che non abbandonano mai la squadra, e sono sempre pronti a seguirla anche in capo al mondo, ma ha anche un substrato di persone che da molte regioni d’Italia, addirittura nel mondo, grazie alle nuove tecnologie informatiche, seguono e palpitano per la squadra della propria terra. E poi, anche per restare in argomento, mi chiedo: ma in questa epoca, in cui gli allenatori sono circondati da una pletora di collaboratori, di vice allenatori, preparatori atletici e di portieri, di cosiddetti “match analyst” che dovrebbero esaminare ogni momento della partita, che cosa possono mai esaminare se non hanno le immagini della partita? Ci sono per questo telecamere segrete? Misteri…

Ho dovuto aspettare che fosse pronto il servizio di sintesi serale, i cosiddetti “highlights”, a cura di Telesveva, per avere almeno visione dei momenti salienti della gara. Non è molto, ma non è nemmeno poco per commentare almeno il risultato. Pazienza, accontentatevi se potete!

Il pareggio conseguito in Puglia, oltre a portare ossigeno a una classifica che aveva bisogno di punti, porta una ventata di ritrovata freschezza soprattutto di ordine mentale e psicologica in un momento in cui c’era bisogno di ritrovare quella serenità e quella fiducia nei propri mezzi che in questa fase dell’annata erano state alla base delle prime buone affermazioni.

Bisogna riconoscere che è stato bravo Agovino a muoversi nei ristretti dedali del proprio organigramma e a presentare ad Altamura una squadra impettita e rinfrancata, ancorché incompleta a causa di squalifiche e di sanguinose rinunce cui si è stati sottoposti negli ultimissimi giorni. Agovino alla fine ha sorpreso un po’ tutti schierando Setola come centrale, ruolo mai ricoperto dal giocatore fino a questo momento; in questo modo è riuscito a dare buona compattezza alla difesa che ha resistito senza doversi svenare davanti a uno dei migliori attacchi del campionato.

Il prezioso pareggio, conseguito a pieno merito, come da tutti riconosciuto, sul campo della squadra che comanda il girone H, oltre a inorgoglire una piazza che non abbandona mai i propri beniamini, deve servire a fare capire che in questo campionato niente è mai certo o deciso e che non ci sono e non ci saranno squadre cuscinetto. Proprio per questo – quale che sia il traguardo da raggiungere – sarà necessario ricorrere con la massima urgenza al mercato di dicembre e di trovare almeno un paio di elementi in grado di dare certezze, non solo alla squadra stessa ma anche all’ambiente.

Il risultato conseguito ad Altamura deve suonare solo come una tappa importante per i futuri destini degli azzurro-stellata che già domenica prossima saranno chiamati a una conferma contro i cugini dell’Angri.

Agovino non ha pace, chiede rinforzi e -giustamente – vorrebbe atleti già allenati, pronti per essere buttati nella mischia; bisogna capirlo, non potrà sempre estrarre conigli dal suo cilindro ed avrà bisogno di avere una squadra al gran completo per fronteggiare gli ex Schiavino e De Franco che verosimilmente non avranno il cuore tenero nei confronti della loro ex squadra.

da paganesegraffiti.it