Avevo vissuto sempre Santa Maria di Castellabate e San Marco, luoghi degli ultimi anni delle mie vacanze, con il piacevole caldo estivo. Quasi non immaginavo che potesse esistere una giornata così fredda, come quella di sabato, nel piccolo stadio Carrano. Un paesaggio anomalo ed inconsueto che mi ha destabilizzato, odio la stagione invernale, e probabilmente ha destabilizzato anche gli azzurri che hanno offerto una prova incolore, tutt'altra rispetto a sette giorni fa con l'Angri.
Da dire che mister Agovino, ancora imbavagliato nel post gara, lamentava assenze importanti nello scacchiere presentato al cospetto di mister Rogazzo, ex di turno, essendo privo degli infortunati Matarese, Mancino e soprattutto Langella. Inevitabilmente la mancanza del geometra del centrocampo ha influito sulla manovra che è apparsa subito più lenta, impacciata e macchinosa, seppur De Feo, suo sostituto tattico, abbia disputato una buona gara fallendo anche una delle poche occasioni di testa oltre alla punizione di Iannone. Già dalle prime battute s'è notato un atteggiamento di gioco di rimessa lasciando il pallino ai giallorossi che hanno approcciato con un piglio diverso, sopperendo al minor tasso tecnico rispetto a Faiello e compagni, con un maggior agonismo e dinamicità.
Dopo la grande prestazione con l'Angri mi aspettavo e speravo in un blitz in virtù del divario tra le due rose, nonostante le suddette assenze, in campo invece tutto questo non è emerso. Tanti errori tecnici, con passaggi sbagliati, soluzioni e scelte nelle ripartenze non andate a buon fine dunque una Paganese costretta a giochicchiare con uno sterile giro palla che non ha sortito finalizzazioni verso il portiere del Santa Maria come del resto anche di Pinestro.
Solo nel finale con l'espulsione di D'Auria, entrata dura su Orefice al rientro ma lontano parente di quello di inizio stagione, la Paganese ha avuto una serie di situazioni che potevano essere sfruttate meglio ma o per troppa fretta o per scelte errate non hanno portato a conclusioni pulite verso la porta del Santa Maria.
Cosa ci resta di questa trasferta? Una difesa che per la seconda gara consecutiva non ha subito gol, due nelle ultime quattro partite, aver mosso la classifica in attesa del match di mercoledi con il Fasano, ma soprattutto speriamo di non aver ripercussioni del gran freddo beccato. Odio l'inverno ma amo la Paganese!
Peppe Nocera - paganesemania.it