Lo sbarco di Anzio, il 22 gennaio del 1944, meglio conosciuto con il nome in codice "operazione shingle" non ebbe complessivamente il risultato sperato, con le divisioni tedesche che riuscirono a contrastare il IV corpo d'armata statunitense. Quello azzurrostellata, invece, in terra di Cisterna di Latina, guidato dal generale Faella è andata a segno, dopo un iniziale sbandamento, per ben tre volte colpendo e affondando le truppe laziali.
Aldilà dei riferimenti bellici, è stata una Paganese devastante quella che ha espugnato il Bartolani. Dopo essere stata colpita nell'orgoglio dall'ex Sirignano e barcollato sul legno colpito dai laziali, ha reagito colpendo una traversa con Mancino, reclamato per due dubbi rigori non assegnati e poi ha calato lo show di Faella. L'eroe della campagna laziale ha prima raggiunto la formazione di mister Guida poi, spaccando le linee del centrocampo e difesa, ha fulminato con un bolide Perna per servire, dopo un'altra sgroppata in ripartenza, Montoro che ha calato il tris.
Il condottiero azzurrostellato, mister Esposito, aveva chiesto alla vigilia della trasferta conferme e risposte ed interpretare la gara con spirito guerriero. Nonostante l'assenza del faro Bucolo, l'armata azzurrostellata s'è saputa districare, illuminata da Faella che ha tatuato sulla pelle dei calciatori laziali il marchio della sconfitta.
Una vittoria netta, importante, utile per morale e classifica che fortifica le speranze di inizio stagione e che aumenta e stuzzica ancor di più la fantasia nella stanza dei bottoni. C'è volontà di regalare alla tifoseria e mister Esposito qualche altra pedina, tra centrocampo e attacco nei prossimi giorni, per aumentare soluzioni del reparto offensivo.
Peppe Nocera - paganesemania.it