4.10.07

A casa di...cenerentola (dal sito biancoscudati.net)



A casa di...cenerentola...

Domenica il Padova farà visita alla Paganese, neopromossa e in seria difficoltà dopo le prime sei giornate. I campani saranno chiamati ad ottenere per forza di cose un risultato positivo.

Terza neopromossa sulla strada del Padova. Dopo i due pareggi ottenuti contro Legnano e Foligno ci si augura che i biancoscudati possano cogliere i tre punti sul campo dell’ultima in classifica, la Paganese di mister Chiappini, subentrato da tre giornate al dimissionario Cosco. Nella cittadina della provincia di Salerno le cose stanno andando diversamente da ciò che si sperava: in sei giornate nessuna vittoria, cinque sconfitte e undici reti subite, cambio della guida tecnica e movimenti di mercato anche dopo il 31 agosto (rescissione del contratto per Iezzi e Grassi, ingaggiato l’esperto difensore Criaco).

Pur essendo un campo caldo, il “Marcello Torre” è già stato violato in due occasioni su tre, testimonianza che, se si riesce a far prevalere l’organizzazione di gioco e la tecnica, nulla è precluso.

Come detto, la guida tecnica degli azzurrostellati è stata affidata poco meno di un mese fa ad Andrea Chiappini, classe 1961, profondo conoscitore del calcio laziale e delle serie minori, ma protagonista di una carriera fin qui non certo brillante. Sul piano tattico, la Paganese che domenica affronterà il Padova dovrebbe presentarsi con un 4-3-3 che, per effetto della duttilità degli uomini impiegati, potrebbe trasformarsi in un 4-2-3-1. In ogni caso i padroni di casa avranno la necessità di conquistare un risultato positivo e per farlo si schiereranno secondo una disposizione abbastanza offensiva, con almeno tre giocatori votati all’attacco.

In porta andrà Domenico Botticella, trentunenne estremo difensore con una lunga militanza nel Foggia e nella Salernitana e negli ultimi due anni a difesa dei pali di Manfredonia e Catanzaro.

In difesa, sicura l’assenza dello squalificato Pasquale Esposito, potrebbe ritrovare una maglia da titolare Carmelino Gioffrè, giocatore più anziano della rosa dei campani. Il trentacinquenne ex Val di Sangro, una carriera spesa tra i dilettanti, dovrebbe andare ad occupare la fascia destra, mentre sulla corsia mancina agirà con ogni probabilità Giovanni Esposito. La coppia di centrali dovrebbe essere composta da Lopez e De Giosa: il primo, argentino di Rosario e cresciuto nel settore giovanile del Newells Old Boys, è stato prelevato la scorsa estate dal Vaduz; il secondo, invece, possente giocatore barese classe 1981 è alla prima esperienza lontano dalla sua regione di nascita, visto che dopo i campionati di Fasano, Martina e Manfredonia si trova catapultato nella nuova avventura campana. In settimana il reparto è stato completato con l’ingaggio di Leo Criaco, un passato recente con le maglie di Benevento, Avellino, Salernitana, Marcianise e Teramo.

A centrocampo detterà i tempi Francesco Campolattano, “metronomo” esperto del girone meridionale che può annoverare nel suo curriculum circa 250 presenze in serie C1. Per gli altri due posti, abbastanza scontata la presenza di Franzese, si va verso un ballottaggio tra il nigeriano Cossu e Marinucci Palermo, che fino all’ultimo momento si giocheranno la terza maglia di centrocampista. Qualche chance potrebbe averla anche Antonio Guarro, ventiduenne mancino, lo scorso anno 20 presenze e tre reti nel campionato che ha visto la Paganese conquistare la promozione al termine dei playoff.

In attacco molto dipenderà dalla prestazione dell’ex biancoscudato Cantoro, scartato ben presto dal Padova e in cerca di riscatto con il suo temibile sinistro. Il giocatore più tecnico è comunque Francesco Scarpa, ala “vecchio stampo” che fa del dribbling e della corsa le sue caratteristiche principali. Sarà lui l’uomo da tenere maggiormente d’occhio anche se non andrà sottovalutato Vincent Taua, giocatore della Nuova Caledonia portato in Italia dalla Cavese e affermatosi nel Teramo (18 reti in tre campionati) con l’appellativo del “cacciatore di squali”. Partirà inizialmente dalla panchina Massimo Perna, uno dei tanti campani in una rosa formata esclusivamente da giocatori meridionali (e quattro stranieri) che in queste prime sei giornate hanno mostrato di patire oltremodo l’impatto con la nuova categoria e il fatto di dover affrontare principalmente squadre del Nord, probabilmente meglio organizzate tecnicamente e più abituate a disputare il girone A, conoscendone quindi meglio caratteristiche ed insidie.