3.12.07

Paganese-Cavese 1-0. Due mosse per mandare in tilt Ammazzalorso (da Cronache del Mezzogiorno).



I vincitori stavolta sono due. Il vincitore assoluto è stato il pubblico delle due fazioni che ha affollato i vari settori del “Marcello Torre” con una correttezza esemplare, se si esclude il lancio da parte di uno sconsiderato di due bombe carta nel settore cavese che avrebbero potuto ingenerare spiacevoli reazioni da parte delle forze dell’ordine. A Pagani si è dimostrato che quando il tifo non oltrepassa i limiti della rivalità sportiva, gli stadi possono continuare a far vivere grandi momenti di sport e grandi emozioni.
Il secondo vincitore, quello della gara più attesa dell’anno, sia da parte paganese che da parte cavese, ha visto protagonista la squadra di casa. Si sapeva, nell’immediata vigilia, della forza intrinseca della Cavese; si sapeva che se la gara si fosse incamminata sui binari della tecnica pura non ci sarebbe stato scampo per la Paganese. Per questo Chiappini ha operato una mezza rivoluzione tattica, confortato in questa scelta dalle precarie condizioni fisiche di due elementi come Cossu e Marinucci Palermo che solitamente costituiscono la cerniera di centrocampo assieme a Campolattano. Largo, dunque, a Guarro, un ex dal dente avvelenato, schierato peraltro sulla linea del centrocampo in un ruolo non propriamente suo; e largo pure a Franzese, un atleta che se non impressiona per doti tecniche non è nemmeno uno che tira indietro la gambetta quando si tratta di andare a conquistare palloni vaganti nella zona di centrocampo. Confessiamolo, la mossa tattica di Chiappini ha spiazzato un po’ tutti: giornalisti, addetti ai lavori e – perchè no? – la stessa Cavese che era arrivata a Pagani per piazzare qualche efficace contropiede, per giocare di rimessa, e che invece si è vista costretta, per come la Paganese era schierata in campo, ad interpretare la partita in una chiave tattica diversa. La Cavese ha dovuto prendere l’iniziativa sin dai primi minuti di gioco quando si è resa conto che contro una squadra accorta e determinata, schierata a riccio come se giocasse in trasferta, non c’era altro modo per venire a capo della partita che cercare di imporre il proprio gioco. Un gioco fatto di fraseggi, di passaggetti corti, anche bello a vedersi per le giocate di fino dei vari Grieco e De Giorgio; ma un gioco che non poteva in nessun modo impressionare l’assetto difensivo di una squadra autoritaria, decisa, sicura di sé, comandata a distanza anche nella fase di possesso palla – a mo’ di telecomando – da un grande, immenso, incommensurabile Criaco, un giocatore che qualche ottuso dava per finito e che invece sta disputando a Pagani una delle stagioni più prestigiose della sua pur lunga carriera. Nel calcio bastasse solo avere piedi buoni e buona visione di gioco, non ci sarebbe bisogno di giocarsele le partite: tanto vincerebbe sempre il migliore. Per fortuna, per buona fortuna, entrano in gioco altri fattori: la grinta, la determinazione, la voglia di arrivare al successo, il riuscire a sopportare il peso delle responsabilità richieste al singolo, l’interpretazione tattica della gara. Su questo piano la Paganese ha vinto la gara, al di là del risultato. E’ stata superlativa nel contenere le prime sfuriate degli avversari, ha capito che non poteva competere sul piano del gioco perchè inferiore in linea tecnica ed ha incominciato a sciabolare in avanti dalla difesa sorvolando quasi sempre il centrocampo, una volta in possesso di palla. Il resto l’ha fatto Scarpa che come al solito ha monopolizzato il gioco offensivo della Paganese, confortato in questo anche da Cantoro e Perna che hanno recitato efficacemente la parte loro assegnata “a soggetto” dal bravo Chiappini. Cosa dire ancora... La Paganese con la gara di oggi ha agganciato due squadre al penultimo posto ed è quanto dire! La Cavese probabilmente dovrà calarsi di più nel clima agonistico di questo campionato. Anche se non sarà derby ogni domenica...

Nino Ruggiero - Cronache del Mezzogiorno

Nella foto di Mattia Francavilla: il gol partita di Francesco Scarpa.