25.2.08

Il Foggia ha vinto. Evviva il Foggia ! ( di Nino Ruggiero).

Il Foggia ha vinto: evviva il Foggia. Cos’altro si può dire? Questo è il calcio, lo ripeto da tempo. Appena sbagli, ti puniscono. Puoi giocare anche la migliore partita della tua storia, puoi metterci tutta la voglia di arrivare al risultato; puoi lottare da pari a pari con squadre più attrezzate in linea tecnica, ma il pallone deve essere messo dentro la porta avversaria, altrimenti non c’è scampo per il risultato. Specie se incontri una squadra come il Foggia: sorniona, cattiva al punto giusto, spietata e cinica sotto rete. Hai voglia di dire che il Foggia ti ha deluso, che ha giocato male, che ha impensierito poco la difesa paganese. Nel calcio si vince anche giocando male; purtroppo è così, non me ne vogliano gli esteti, quelli che vorrebbero vedere una squadra dominare, imporre il proprio gioco per poi vincere proprio in virtù di una indiscussa superiorità tecnica. I satanelli hanno applicato alla lettera una di quelle massime che fanno tanto saggezza: appena ti muovi, ti fulmino! e, zacchete! così è stato. Va detto subito, però, a scanso di equivoci, che la Paganese non ha sicuramente disputato la migliore gara della stagione. Non la migliore, però nemmeno la peggiore. Una gara affrontata con lo spirito giusto iniziale, con un centrocampo affidato nuovamente alla regia di Muwana, con Marino a svariare sulla fascia destra e con Guarro a presiedere quella sinistra. Questo come assetto di centrocampo. In avanti Fanasca e Cantoro in veste di guastatori. L’inizio è promettente. Cantoro sembra in giornata di grazia e mette in ambasce i difensori foggiani in più di una occasione; Fanasca gli fa da spalla e riesce a raccordarsi bene con il lavoro dei suoi centrocampisti. L’infortunio occorso a Cantoro ribalta il piano offensivo preparato da Chiappini alla vigilia: bisognerà affidarsi all’agilità di Osso, più che alla potenza di Cantoro. Ed il giovane ex Udinese non delude affatto le aspettative giocando una gara puntigliosa ed interessante. Ma sono sempre i gol che mancano alla Paganese. Chi li segna? Non certo Scarpa che è in una fase involutiva per quello che riguarda la sua posizione in campo; da trequartista, purtroppo, non punge perché gli spazi intorno gli si restringono sempre di più e l’atleta non riesce a dare il consueto e determinante contributo offensivo. Bisognerà, allora, ritornare alle origini. Vale a dire restituire Scarpa alla fascia sinistra dell’attacco. La settimana di riposo dovrebbe chiarire molti dubbi, non solo quello riguardante Scarpa.

NINO RUGGIERO – Cronache del Mezzogiorno