Vincere, vincere, vincere fortissimamente vincere !!
Come Indiana Jones, andiamo alla ricerca della vittoria interna perduta, che manca ormai da 140 giorni esatti, precisamente dalla gara interna contro il Manfredonia, datata 25 Novembre 2007. Da allora sette partite casalinghe, con solo tre punti conquistati e quattro sconfitte, di cui due consecutive. Un bottino che ha fatto scivolare clamorosamente i ragazzi di Marco Rossi al quint'ultimo posto, dopo un girone di andata che aveva fatto sperare in un campionato di altro livello, senza per questo fare voli pindarici.
La gara contro la Paganese, non ammette altri risultati che la vittoria, per cercare di centrare una salvezza diretta senza passare per i playout, che in questo momento vedrebbero tra l'altro la Pro in svantaggio nei confronti di Lecco e Verona, per le inopinate quanto clamorose cadute interne allo "Speroni".
L'avversario di turno occupa l'ultima posizione in graduatoria a pari merito con il Verona, dove praticamente ha vissuto tutta la stagione. Azzurrostellati che scenderanno in campo corroborati dall'ultimo successo interno, ottenuto contro il Venezia, che praticamente nelle ultime giornate della stagione nonostante il cambio di panchina, ha alzato bandiera bianca in questo campionato, non avendo più nulla da chiedere, così gli uomini di Miggiano (ex centrocampista del Lecce degli anni 80 e 90), terzo tecnico dei campani in stagione hanno avuto vita facile centrando la vittoria dopo dieci turni di astinenza, con un 3-1, secco che ha ridato fiato alle ambizioni salvezza della società di Pagani.
Per la gara contro la Pro, i campani saranno privi dell'estroso attaccante Francesco Scarpa, appiedato è proprio il caso di dirlo dal Giudice Sportivo dopo la gara interna contro il Venezia.
Gli azzurrostellati saranno privi anche dell'infortunato difensore Fumai, e devono valutare la condizioni fisiche di alcuni elementi come Muwana, Osso-Armellini e Cossu con il tecnico che quindi è alle prese con scelte obbligate, con una rosa già ristretta. Miggiano, in casa contro i lagunari ha applicato un modulo atipico con il 3-4-1-2, ma è molto probabile che a Busto scenda in campo con un più canonico 4-4-2.
Tra i pali l'esperto Botticella, ex Catanzaro e Salernitana, con diverse esperienze in B. Difesa con De Giosa a destra e Pasquale . Esposito a sinistra, con la fascia di capitano. Elementi che garantiscono forza fisica e presidio delle proprie zone, ma spingono poco.
Al centro persi per diversi motivi l'esperto Criaco e Fumai, dovrebbero schierarsi l'argentino Lopez ed il giovane Rega (88), prelevato dal Grosseto a Gennaio. A disposizione rimangono Giovanni Esposito ed il baby Giudice.
Centrocampo che deve fare i conti con le condizioni fisiche di diversi uomini e quindi a grandi linee dovrebbe schierarsi con il grintoso Domenico Marino, pronto anche in fase di copertura al raddoppio sulle fasce, con il dubbio di Cossu anch'esso portato a dare più garanzie in fase di rottura del gioco che invece in fase di organizzazione. Il coloured francese Muwana piazzato davanti alla difesa con compiti di play-maker, ma abbastanza lento in fase d'impostazione e non ha nelle sue corde il lancio preciso per innescare le punte.
In mezzo Fusco con Guarro alto a sinistra a sostegno delle punte, che non sempre garantiscono continuità alla manovra, e faticano a portarsi al cross per le punte. In avanti l'argentino Cantoro (ex Padova), doppietta per lui nell'ultimo turno dopo mesi a secco, che agisce di solito sulla destra e l'ex CiscoRoma Fanasca, tutto mancino e molto tecnico pronto a puntare l'uomo nell'uno contro uno.Come varianti in attacco, i due giovani dell'Udinese Osso-Armellino ed Hodza.
Squadra che spesso gioca molto lunga, con la difesa a quattro bloccata, che cerca il lancio lungo, dalle retrovie, per le due punte, molto mobili, per il più classico dei contropiede, con i due attaccanti che giocano vicine, quasi mai larghe.
Fuori casa la Paganese ha raccolto solo tre punti, frutto di tre pareggi, andando però ad impattare a Cittadella nel girone di andata sul 3-3, in rimonta dal 3-1, nei minuti finale, rimanendo la peggior squadra come rendimento esterno del girone. In totale ha realizzato 20 reti, terzo peggior attacco ma il bomber Scarpa non ci sarà per squalifica, la difesa ha subito 37 reti, di cui cinque nell'ultima trasferta.
LA STORIA
La società venne fondata nel 1926, con denominazione Unione Sportiva Paganese, partecipando alla sua prima stagione calcistica nel 1928-29, con l'iscrizione al campionato di Terza Divisione, nel raggruppamento campano. Il primo impianto sportivo, fu il "Campo del pino" così chiamato perché sorgeva al centro del paese, dove sorge l'attuale villa comunale, dove si ergeva un gigantesco pino (simbolo della città) piantato trecento anni prima da Suor Serafina da Capri, nel giardino dell'allora convento delle Suore Carmelitane.
La società ha una buona partenza, vincendo subito il torneo e quello dell'anno seguente, ma in seguito a problemi finanziari dovette ripartire ancora dalla categoria più bassa, in cui rimane per due stagioni, fino al 32-33 quando ritrova la Seconda Divisione grazie ad un ripescaggio. Dal 1934 al 1942-43, non partecipa a nessun campionato ufficiale, ma solo a tornei secondari, Riprende l'attività ufficiale, nel 1945-46 con l'iscrizione al campionato di Prima Divisione, giocando però sul campo neutro di Nocera, perchè l'originale "Campo del pino", era stato destinato alla costruzione di una scuola. Raggiunge le finali zonali, ma deve arrendersi ad altre squadre campane.
Nel 1948, la società si trasferì sul nuovo impianto "Del Forno", con gli allenamenti guidati da Fuczy, mezzala ungherese degli anni 30 del Ferencvaros. Gli azzurrostellati, arrivano alla finale regionale che li vede sconfitti ad Avellino, dalla Acerranna, ma arrivò poi il ripescaggio in Promozione.
Nel 50-51, sempre nella stessa categoria, inizia ufficialmente la rivalità calcistica con la Nocerina. Stagione 1954-55, salvezza che arriva solo dopo gli spareggi contro l'Acli di Torre Annunziata, le cose vanno un pò meglio nell'annata seguente con l'arrivo al 3° posto.Nel periodo come nota caratteristica, troviamo come massaggiatore Salvatore Carmando, poi alle prese con i muscoli di Maradona.
1957-58, non rientra nei primi posti che con la ristrutturazione porterebbe al nuovo campionato di Promozione, venendo relegata in Prima Categoria. Nel 58-59, si piazza al 2° posto, pur dovendo disputare lo spareggio contro l'Angri per la promozione; una gara che non venne disputata per scelta della Lega calcio. Seguono sempre annate tra i primi posti alla ricerca del sospirato salto di categoria.
Stagione 65-66, arriva agli spareggi promozione, ma viene battuta al "Vomero", dalla Sessana, formazione di Sessa Aurunca. Nel campionato successivo la Paganese conquistò per la prima volta nella sua storia la Serie D, dopo gli spareggi al San Paolo di Napoli, sotto la guida del Presidente De Pascale.
Al termine del campionato 68-69, gli azzurrostellati, raccolgono uno dei migliori piazzamenti di sempre con il terzo posto in Serie D, alle spalle di Sorrento e Turris, che poi si giocheranno la promozione allo spareggio. Posizione riconquistata anche l'annata successiva, in cui si registra anche la vittoria nel derby contro la Cavese.
Nella stagione 70-71, sulla panchina siede Guido Gratton, ex nazionale con la maglia della Fiorentina e difensore di Padova e Triestina, che schiera in difesa Della Martira (22-1), poi a Firenze e Perugia. Gratton in panchina resiste poche giornate, la squadra con un altro tecnico giunge ancora una volta terza nel proprio girone di quarta serie.
Nella stagione 71-72, arriva anche un cambio di proprietà con l'arrivo di Vincenzo Cascone, nel campionato successivo, la società campana chiude con una salvezza sofferta. Nel 75-76, viene ingaggiato come allenatore Lamberto Leonardi, che conquisterà per la prima volta nella storia del club la Serie C, con la squadra trascinata dalle 14 reti di Angelo Mammì ex attaccante di Reggina, Lecce e Catanzaro in Serie A. Per l'avventura nella nuova categoria, arriva anche la costruzione del nuovo stadio comunale (intitolato poi all'Avvocato Marcello Torre, presidente del periodo, ucciso nel 1980) e all'abbandono, quindi, dello vetusto stadio "Del Forno". Nel suo primo anno in Serie C, 76-77 la Paganese sfiorò l'impresa della promozione in serie B, giungendo seconda alle spalle del Bari con Gennaro Rambone in panchina.
La formazione di Pagani, arrivò anche in semifinale di Coppa Italia, dove venne eliminata dalla Sangiovannese.
Nel campionato 77-78, la squadra viene affidata a Rosario Rivellino, che viene poi sostituito da Settembrini e Comminato, con il sodalizio che riesce a rimanere nella parte migliore della classifica, che porta alla nuova C1. Da segnalare nel periodo la partecipazione al Torneo Anglo-Italiano, con la Paganese che và a giocare sul mitico campo di Highbury, dove però viene sconfitta in entrambi gli incontri.
Stagione 78-79, partenza difficile in campionato, anche per la squalifica del campo dopo l'invasione del terreno di gioco, in un gara contro la Reggina. Campionato che si conclude con la retrocessione in C2. La società è in mano a De Risi, che affida la squadra all'ex fantasista del Napoli, Vincenzo Montefusco, che riporta gli azzurrostellati immediatamente in C1 con il secondo posto con le reti del bomber Fracas. In C1, arriva un altro attaccante di categoria come il romano Alivernini, prelevato dal Campobasso, con la squadra che raggiunge il sesto posto.
Montefusco chiude la sua era a Pagani ed al suo posto arriva l'istriano Lucio Mujesan, già attaccante di Bologna, Verona ed Arezzo, nel golfo arrivano il possente centrocampista sardo Truddaiu, con un altro sesto posto, che valse la qualificazione alla Coppa Italia con le squadre di A e B dove affrontò Cremonese, Cesena e Catanzaro.
Il punto più alto della storia della Paganese, che inizia la sua parabola discendente, proprio in quella estate, con la panchina affidata inizialmente a Nenè, ex ala micidiale del Cagliari di Gigi Riva. In squadra Biffi, l'ala-interno Domenichini, il terzino Fiorucci (Spal), il difensore Mosconi (Treviso, Varese), e soprattutto il fantasista Davide Onorini, con più di 100 presenze con la maglia della Pro, dalla seconda metà degli anni 80.
Una stagione che di fatto conclude il periodo d'oro della Paganese, che chiude l'annata con Gianmarinaro come allenatore, che non riesce ad evitare la retrocessione. Onorini disputa 28 partite segnando tre reti, segnalandosi come uno dei più positivi della stagione. Un periodo nero per la squadra campana, che vede anche l'uccisione del presidente De Risi, proprio nelle vicinanze dello stadio.
Nella stagione 1983-84, evita di un soffio la retrocessione in Serie D, con in panchina un ex giocatore della Pro Giovanni Ardemagni, in una delle sue prime esperienze in panca.
L'annata successiva in panchina l'ex bomber Angelo Mammì, ed a centrocampo uno dei giocatori con il cognome più lungo della storia del calcio italiano, Giuseppe Schianolomoriello (classe 64), che mette assieme 25 presenze e 2 reti, con la stagione chiusa all'ottavo posto.
Nell'85-85, salvezza sofferta con Fontana in panchina, mentre il ritorno tra i dilettanti si materializzò nell'annata 86-87, nonostante il ritorno di Mammì come tecnico e dell'ormai anziano bomber Fracas. Retrocessione maturata all'ultima giornata, perdendo in casa contro il Frosinone di misura, in uno dei più classici testa-coda. La società incontra una grave crisi societaria e riesce a salvarsi di un soffio da una doppia caduta, per le due stagione successive.
Alla salvezza arrivata sul campo però nell'estate del 1990, non arriva quella societaria, con la mancata iscrizione al campionato Interregionale ed il conseguente declassamento a quello di Promozione a cui seguì una retrocessione in Prima Categoria. La società, torna nelle mani della Famiglia Cascone, che acquistò il titolo dell'AC Stabia, ripartendo dal campionato Promozione, con il nome di A.C. Nuova Paganese, che raggiunse il 3° posto in categoria che valse il ripescaggio in Eccellenza. Con lo stesso gruppo di giocatori, centra il doppio salto, passando in Serie D, dove rimane però solo due stagioni, venendo di nuovo declassata al termine dell'annata 93-94, per motivi economici. Ha riannodare i fili calcistici, ci pensa Malet, che iscrive la squadra in Eccellenza, per poi passare la mano al nuovo proprietario Pietro Francione, con la squadra che chiude nei prime posti il campionato.
Nel 96-97 Pagani si ritrova con due squadre di calcio, la Real Paganese (che aveva rilevato il titolo da una società vicina) e la Paganese, con la tifoseria locale, che per la maggior parte prende a sostenere la prima delle due che s'impose anche nel primo storico derby. Al via del campionato 97-98, rimase solo la Real Paganese, in quanto la Paganese cedette il suo titolo sportivo al San Marzano. La società per diversi anni vede sfuggire di un soffio la promozione in Serie D, che avviene nel campionato 98-99, con il presidente Lombardi.
Nel 1999-00, la Real Paganese assume la denominazione di Paganese calcio, raggiungendo il nono posto in Serie D.
Sulla panchina degli azzurrostellati, nel 2000-01, Pietro Santin, il quale aveva guidato la Cavese in B, ma senza fortuna, con una salvezza sofferta raggiunta nelle ultime giornate con la società che incontra una nuova crisi finanziaria, venendo iscritta solo in extremis. Stessa storia nell'estate seguente, quando è il fratello dello storico presidente Marcello Torre, e sindaco della città campana che riesce a risolvere la situazione ma momentaneamente, infatti durante la stagione i problemi economici si fanno sempre più forte e la squadra si salva grazie all'autogestione dei propri calciatori, su tutti Marrazzo e Califano, che riescono a salvarla anche sul campo di gioco. Nella stessa estate, si fa avanti l'attuale gruppo dirigente capitanato dal presidente Raffaele Trapani che chiude la prima stagione al settimo posto.
Nel periodo si ha un'osmosi di giocatori e tecnici dal Sapri, a cominciare dal tecnico De Feo, che porta alcuni uomini di fiducia e nel campionato 2004-05, si cerca l'assalto alla C2, ingaggiando anche un attaccante esperto come Criniti. La squadra, trascinata dalle 20 reti dell'attaccante Romano arriva al terzo posto della stagione regolare ed affronta il Siracusa negli spareggi. In Sicilia perde per 3-1, mentre al ritorno la gara non disputa, perchè gli ospiti vengono bloccati fuori dai cancelli dello stadio "Torre".
Morale partita persa a tavolino, più sei punti di penalizzazione e gare a porte chiuse ed in campo neutro. Squalifica poi ridotta a 3 mesi di squalifica del terreno di gioco. Stagione calcistica 2005-06, la Paganese si impone nel girone H della Serie D, vincendo il campionato con cinque giornate di anticipo, sul Monopoli con la coppia di bomber Ferrara (19) e Romano (17), aggiudicandosi anche lo scudetto dei dilettanti battendo la Fortis Spoleto per 2-1, a Sorrento.
Le emozioni per i campani continuano anche nel 2006-07: dopo un campionato nel Girone B della Serie C2, la squadra di Palumbo, con in campo l'ex pratese Serrapica, il nigeriano Ibekwe ed il ritrovato attaccante Scarpa, dopo la squalifica per doping di un anno si qualifica ai play-off dove incontra prima la Spal (1-0 a Pagani e 1-1 a Ferrara) e poi in finale la Reggiana (1-0 per i granata al "Giglio" all'andata, 2-0 dopo i tempi supplementari per i campani al ritorno), tornando così in C1, dopo 25 anni di assenza.
IL PERSONAGGIO
Uno dei personaggi più attesi in campo salterà la sfida contro la Pro per squalifica, si tratta di Francesco Scarpa, attaccante delle squadra campana, con gli stop imposti dagli organi federali è un "habituè".
Nato a Castellamare di Stabia (Na), il 16 Settembre del 1979, comincia a dare i primi calci al pallone nelle squadrette rionali, poi nella stagione 2000-01, arriva al Sapri in Eccellenza, dove si mette in evidenza per le sue fughe sulla fascia ed alcuni goals, che attirano l'attenzione dei dirigenti della Cavese, che lo portano a giocare nei metelliani, dove ha il primo impatto con il calcio professionistico in C2. Raccoglie 21 presenze e 3 reti, nel campionato seguente 2002-03, passa al Gladiator di Santa Maria Capua a Vetere, con 15 gare ed una sola rete, incappa per la prima volta nelle maglie della giustizia calcistica, per cannabis con uno stop di sei mesi che gli fa perdere metà annata.
Altra stagione ed altra squadra il Giuliano, dove chiude l'annata con 23 presenze e tre centri. Un campionato in cui mette in mostra tutte le sue principali caratteristiche, fantasia che porta spesso ad un dribbling nello stretto, tiro, discreto fiuto del goal e capacità di farsi trovare smarcato. Doti che lo portano al salto di categoria, con l'approdo in C1, con la maglia della Fidelis Andria in C1, incrociando la Pro, proprio alla prima giornata siglando la rete della vittoria al 62' per un stagione che lo vede protagonista con 30 partite e sette reti, che gli valgono il passaggio al Foggia. Con i rossoneri incappa per la seconda volta nelle maglie della giustizia.
Gioca le prime dieci giornate della stagione 2005-06, diventando uno degli idoli della tifoseria, con il suo gioco estroso, andando a segno due volte, fino a quando un controllo antidoping, lo trova ancora positivo alla cannabis facendo scattare un anno completo di squalifica, proprio nel momento in cui squadre di categoria superiore erano tornate a puntargli gli occhi addosso.
La sosta forzata scade nel dicembre del 2006, quando accetta l'offerta della Paganese, che sta cercando la scalata alla C1. Con la maglia azzurrostellata in diciassette gare, realizza dieci reti, guidando i campani, alla conquista del campionato, confermandosi trascinatore sia in campo che fuori. In questa stagione, parte forte, realizza sei reti in poco meno di 20 presenze, con diversi voci di società di Serie B, che sembrano ancora interessarsi a lui. Nella finestra del mercato invernale, non arriva invece niente di concreto e rimane a Pagani, mostrando insofferenza specialmente nelle ultime uscite dove in pratica si sancisce una spaccatura tra la tifoseria locale ed il calciatore, mettendo in discussione il contratto firmato fino a tutto il 2010.
I PRECEDENTI
PALMARES
Pro Patria 12 Campionati in Serie A / 1 Coppa delle Alpi
Paganese 2° posto in Serie Cb / 1 scudetto dilettanti 2005-06
Serie C1/a 2007-08
14^ 18 Nov. 07, rinviata per l'uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri
Recupero 12 Dic. 07 Paganese - Pro Patria 0-0 Clicca QUI
LA TIFOSERIA
Il tifo per gli azzurrostellati, trova la sua prima collocazione al vecchio "Campo del pino" sul finire degli anni 20, quando la squadra locale disputa i primi campionati, con la popolazione di Pagani che si presenta sempre compatta ai bordi del campo, negli infuocati scontri contro le squadre delle città campane vicine e quelle siculo-calabresi.
Alla fine degli anni 40' arriva il secondo impianto il "Del Forno", dove la Paganese gioca fino alla fine degli anni 70', quando entra in funzione il nuovo stadio intitolato all'ex Presidente Marcello Torre, ucciso in un agguato di Camorra.
Sicuramente è alla fine degli anni 70 ed in particolare con la nascita del nuovo stadio Comunale, che nascono i primi gruppi organizzati che pongono le basi del movimento ultras a Pagani. Compaiono così nel settore distinti, da sempre casa del tifo Paganese, i primi striscioni in rappresentanza dei gruppi: Blu Fighters, Panthers ed Ultras. Un periodo in cui la squadra campana è stabilmente in Serie C e arriva a contendere la Serie B al Bari, disputando l'incontro interno contro i clletti davanti a circa 8.000 persone, per una media stagionale che si attesta sulle 5.400 unità.
Con il trascorrere del tempo e la conseguente modernizzazione del tifo anche a Pagani le cose cominciano a cambiare, ed in particolare corre l'anno1984, il giorno 02 dicembre sancisce la nascita degli Street Urchins: "I monelli di strada". Gruppo che si identificherà nell'immagine del "ragazzo bendato", e che porrà le radici di una nuova cultura Ultras. Sono gli anni in cui nasce lo storico gemellaggio, ancora oggi più vivo che mai, con i ragazzi di Frosinone e la curva nord "Ciociara" e con la curva Salernitana di li a poco.
Paradosso vuole che proprio in quegli anni la Paganese va incontro ad uno dei periodi più bui della sua storia calcistica che culmina con la retrocessione nei dilettanti al termine dal campionato di serie C2 nel 1986-87.
Agli inizi degli anni 90, con l'avvento di una nuova proprietà, nascono altre realtà che daranno un nuovo impulso al tifo degli azzurrostellati, come il Cruel Group ed i Wild Kaos. Il 23 Febbraio 1992, per Paganese-Nocerina fa l'esordio la "Gioventù azzurra", che diventerà in seguito poi solo Gioventù.
Semplice il loro essere ultras: Cerchiamo prestigio, difendiamo l'onore. Pretendiamo rispetto.
Nel 1995 nascono le Teste Matte, che daranno il loro contributo alla tifoseria Paganese per circa 10 anni, ma proprio nell'anno del ritorno in C2 preferiranno sciogliersi. Arriviamo così ai giorni nostri, dopo anni di Eccellenza e Serie D, la tifoseria locale, si riaccende, con le due promozioni ravvicinate prima in C2, poi in C1.
Nel 2004 nascono gli Urban Kaos, gruppo giovane che insieme al duo Gioventù e Street Urchins rappresentano i gruppi attivi del tifo paganese. Proprio al termine di quella stagione di Serie D, 04-05, la tifoseria locale incappa nelle maglie della giustizia sportiva, perchè impedisce alla squadra del Siracusa di entrare al "Marcello Torre", per disputare la gara di ritorno degli spareggi play-off. Dura la prima sanzione, che poi viene ridotta a 3 mesi di squalifica del campo.
Nella gara interna, contro la Cavese nel girone di andata, è stata inaugurata la nuova Curva Nord, dove si è posizionata l'ala più calda della tifoseria locale.
Per le rivalità, soprattutto quella con la Nocerina, rivalità che pone le sue basi nella stessa storia di entrambe le città separate da un semplice "pezzo di strada".
Nel 2006 si è ritenuto, di comune accordo, sciogliere il gemellaggio con la curva Salernitana, anche se rimangono buoni rapporti tra gli esponenti del tifo delle due città. Buoni i rapporti in segno di un rispetto reciproco con la curva di Torre Annunziata e con la curva del Benevento.
In questa stagione sono 384 gli abbonamenti, per una media di circa 1.100 presenze con una punta di 3.200 per la gara contro la Cavese. Da segnalare la presenza di un tifoso brianzolo, che ha aperto un sito internet dedicato agli azzurrostellati e che non manca gli appuntamenti quando la squadra campana gioca in zona.