2.8.08
Paganese rimandata: serve l'attaccante (Il Mattino).
DANIELE MINNI Spoleto. Se il più pericoloso alla fine è stato Antonio Esposito, esterno di professione, allora le recriminazioni e le pretese di Capuano sono lecite e giustificate. Perché la Paganese gioca un buon calcio, elabora una manovra spesso avvolgente, ma non ha riferimenti offensivi validi e potenti per mandare in tilt i collaudati meccanismi difensivi del Cosenza (formazione allestita per il salto in Prima divisione) e vincere una gara che invece termina a reti inviolate. C’è una categoria di differenza tra azzurrostellati e calabresi e per la prima mezz’ora di gioco si nota pure. Caracciolo è la mente del centrocampo, Berardi e Capodaglio gli interni che accelerano le operazioni del gioco, Iraci e Bombara (al debutto) gli interpreti di fascia, Lasagna l'unico terminale offensivo, sostenuto in via del tutto inedita dal funambolo Esposito. Non passa un filo d'aria nella nutrita mediana della Paganese: il Cosenza fatica ad uscire dal guscio, se la cava nelle retrovie con la potenza di Braca e l'esperienza di Parisi, ma va in affanno ogni qualvolta si innescano i meccanismi tattici azzurrostellati. Il limite è strutturale (e sarà presto annullato con l'inserimento di Mendil e l'arrivo di una prima punta di peso). La Paganese è autoritaria e dinamica ed alla penuria d'attaccanti ci sopperisce col talento di Lasagna e l'imprevedibilità di Esposito. Che già al 6' parte da sinistra, s'accentra e conclude di poco alto sopra la traversa. E poco prima della mezz'ora, nel momento di maggior pressione, guadagna una preziosa punizione dal limite e poi mette i brividi ad Ambrosi calciandola un centimetro al di sopra dell'incrocio dei pali. La reazione del Cosenza la innesca un tiro-cross molto insidioso di Catania (32') che mette paura a Melillo. Il giovane portiere azzurrostellato (preferito a Castelli, utilizzato poi nella ripresa) non è mai costretto ad intervenire, ma soltanto perché Danti al 38' è impreciso nel concludere dal limite e perché allo scadere Polani, su servizio perfetto di Occhiuzzi, viene anticipato prodigiosamente da De Giosa. La ripresa offre pochi spunti di valutazione: il valzer delle sostituzioni è inevitabile, così come la stanchezza che s'impadronisce dei calciatori facendo perdere di lucidità e portando spesso ad interventi particolarmente rudi. Gli unici sussulti nel finale di gara portano la firma di Lasagna e De Rosa, ma non permettono alla Paganese di vincere. La partita comunque ha dato indicazioni utili. COSENZA 0 PAGANESE 0 COSENZA (4-4-2): Ambrosi (1' st Guizzetti); Morelli (1' st Bernardi), Braca (22' st Bacilieri), Parisi (22' st Zangaro), Chianello (1' st Moschella); Occhiuzzi (1' st Musacco), De Rose, Spinelli (1' st Fabio), Catania (22' st Danti); Polani (1' st Cantoro), Danti (1' st Ambrosi). PAGANESE (3-5-1-1): Melillo (1' st Castelli); Imparato (30' st Costanzo), Taccola (1' st Chiavaro), De Giosa (15' st Astarita); Iraci (23' st Mannone), Berardi, Caracciolo, Capodaglio (1' st De Rosa), Bombara (1' st Gentile); Esposito (34' st Capodaglio; Lasagna.
Il Mattino