20.10.08

Capuano: dedico il successo a quelli che mi hanno aggredito.

«Abbiamo vinto meritatamente contro una signora squadra. A partire da oggi non parlo più».

GIANLUCA FUMAROLA Taranto.
La rivincita di Capuano. La vittoria della Paganese sul campo del Taranto arriva nel momento giusto per dare la possibilità all'allenatore biancazzurro di togliersi più di una spina: contro la sua ex squadra e nei confronti dei contestatori che volevano la sua testa per la sconfitta nel derby casalingo contro la Cavese. «Mi fa piacere per la mia squadra - ha esordito Capuano - e non lo dico per retorica, mi spiace per il Taranto. In questa città ho lasciato il cuore, qui è nato mio figlio, sebbene nella parentesi tarantina mi è stato affidato un giocattolo per strapparmelo troppo frettolosamente». Dopo le parole di amore e odio nei confronti dell'avversario si passa all'analisi della gara. «Venivamo da una settimana difficile e nonostante tutto siamo riusciti a vincere, meritatamente, contro una signora squadra che ha un signor allenatore. Qualcuno ha scritto che saremmo venuti qui a fare catenaccio, ma forse si ignora la forza di questa squadra lontano da casa sua. A Benevento abbiamo perso negli ultimi secondi, idem col Marcianise e a Gallipoli sul due a uno ci è stato negato un rigore nettissimo. Mi sembra che questi dati la dicono lunga sul fatto che cerchiamo di giocarci comunque le partite. Anche contro il Taranto abbiamo fallito un paio di occasioni buone per raddoppiare». Capuano elogia lo spirito di sacrifico del suo gruppo ed evidenzia anche le mosse tattiche che, a suo parere, hanno fruttato tre punti importantissimi. «Qualcuno pensa che noi siamo il Real Madrid, ma noi dobbiamo solo salvarci cercando di non passare dalla lotteria dei play-out. Sarebbe come vincere la champion's league. Deve contraddistinguerci la voglia di lottare e di sacrificarci: questo abbiamo fatto a Taranto ed abbiamo vinto. Avevamo preparato la partita per chiudere le giocate degli esterni Cazzola e Carrozza, per costringere i due centrali a giocare di spalle alla porta. E' andata così. I cambi? Ho cercato di leggere la partita ed ho inserito Bacchi e Di Cosmo per aprire maggiormente gli spazi e per contrastare le avanzate di D'Alterio. Mendil non era al meglio della condizione e Di Cosmo in questo momento lo valuto meglio di Lasagna. Tutti hanno dimostrato grande abnegazione. Questo è lo spirito che voglio in campo». Infine, il tecnico fa una dedica "pesante", annunciando di non voler parlare più. «Dedico questa vittoria a tutte quelle persone che nel dopogara di domenica scorsa mi hanno aggredito. Da ora in poi Ezio Capuano non parla più con nessuno».

Il Mattino