La sfera non entra. Il Taranto non vince con la Paganese e sarebbe stata la prima vittoria interna, tanto attesa, ma come si poteva prevedere è stata una gara molto difficile, con il team avversario che è stato abile nel contenere ed arginare, anche nel consueto modo arruffone delle squadre di Capuano, ma anche abile nel ripartire ed il Taranto ha subito un gol su un cross su cui si doveva chiudere meglio e con una conclusione di Tisci che poteva essere marcato meglio. I campani non hanno fatto moltissimo in fase offensiva, ma il limite dei rossoblù è stato quello di non aver avuto le idee chiare nei momenti cruciali, soprattutto ha fallito un rigore (giustissimo) a pochi minuti dal termine: il Taranto si è fatto sorprendere dalla Paganese e poi non è riuscito più a rimediare, ma non se ne fa un dramma. Il tecnico rossoblù non ha motivo di dare delle colpe ai suoi giocatori: esordisce in sala stampa con una frase che è tipica in queste situazioni, ma per lui sintetizza bene la partita. «E’ una sconfitta immeritata: di occasioni per segnare ne abbiamo avute ed anche numerose per sbloccare il risultato e non ci siamo riusciti. Lo 0-1 ci penalizza per tutto quello che si è fatto in campo - spiega mister Dellisanti - e la differenza sta che non siamo stati capaci di fare gol. Loro sì, invece: è mancato un po’ di cinismo e cattiveria ed è logico dire che andavano sfruttate meglio, perché in casa deve essere così e se non lo è resta il rammarico, anche se non c’è demerito». L’analisi tattica si raccorda con la preparazione alla gara: che sarebbe stata difficile lo si sapeva e lo si era detto più volte nei giorni precedenti, ma è stato inutile perché la formazione di Eziolino Capuano è uscita vincitrice dallo “Iacovone”. «Nella gara con la Ternana di domenica scorsa - continua Dellisanti - è andata meglio in fase di non possesso ed anche noi siamo passati in vantaggio alla prima occasione per segnare, ma ci serve maggiore determinazione e convinzione negli ultimi metri: secondo me la prestazione con la Paganese è stata migliore di quella di Terni, siamo entrati bene a destra, a sinistra e centralmente, ma non abbiamo concretizzato. Una giornata storta e Pastore non ha realizzato il rigore: a volte nel calcio può capitare anche questo, non lo nego». Ma erano assenti Paolucci e Dionigi. «Il primo è un giocatore di qualità del centrocampo, l’altro è importante per i movimenti in attacco ed in carriera ha segnato molte reti, ma io non parlo degli assenti, però con loro poteva andare meglio e della sconfitta ne prendiamo atto ed andiamo avanti. Credo che in fase di possesso palla e nelle verticalizzazioni c’è stato un netto miglioramento, però continuo a dire che non è importante il modulo di gioco: è mancato solo il gol, sono più importanti altre cose e se ci avessimo messo più cattiveria avremmo vinto e meritatamente. Avremmo dovuto aprire la Paganese con i giocatori di dietro, con il gioco sulle fasce, ma mi aspettavo una squadra avversaria così, quindi dico che è stata una buona prestazione perché il Taranto in campo ha fatto quello che ho chiesto, magari si deve migliorare nel concretizzare ciò che costruiamo: se con squadre così si sbaglia tanto, allora c’è da migliorare». Spiega le sostituzioni. «Marolda è rientrato spesso ed aveva speso troppo, mentre Caturano gioca più centrale e poteva essere utile nelle conclusioni ravvicinate». Ma pensa anche alla prossima gara con il Perugia. «Se il Taranto gioca così sono contento: la Paganese giocando in trasferta ha preparato di più la fase di non possesso ed anche per noi a Perugia sarà un’altra gara: fuori casa si gioca in maniera differente, ma è essenziale tenere lo stesso atteggiamento. La Paganese si chiudeva e ripartiva, ad esempio, ed a Perugia cureremo altri aspetti, magari scenderemo in campo con un certo tipo di formazione: spero che Dionigi torni a nostra disposizione, ma sinceramente non cerco alibi sulle assenze dei giocatori, né di Paolucci ne ho un altro con le stesse caratteristiche in campo. Delle soluzioni ce l’ho, però: si devono valutare ancora bene le condizioni di Pagliuca, ma non mi arrampico sulle assenze, ho dei giocatori all’altezza della situazione, quindi li utilizzerò secondo le esigenze». Ma mister Dellisanti non può che sottolineare un aspetto che alla fin fine è stato determinante anche con la formazione azzurro-stellata. «Non siamo riusciti a sfatare il tabù dello “Iacovone” e secondo me è da imputare alla mancanza di pubblico: non voglio fare polemiche con l’amministrazione, ma giocare senza è davvero problematico, anche perché ci avrebbe dato una grossa mano per vincere. E’ la cosa peggiore che possa capitare scendere in campo con gli spalti vuoti, peraltro credo che sia l’unico stadio in Italia in cui si è giocato per la quarta volta a porte chiuse. Ma la differenza è sostanziale anche per i calciatori: con i propri sostenitori avrebbero più motivazioni, sarebbero più carichi, ci sarebbe più attesa nella vigilia e se il Taranto ha qualche punto in meno in classifica è anche per questo, è fuor di dubbio». (C.G.)
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