1.10.08

Stentardo, ex con rabbia «Non temo il Gallipoli» (Il Mattino).



ANDREA BUONAIUTO Pagani. «Io non ho paura». Antonio Stentardo (foto) ha un grosso rispetto del Gallipoli, prima forza del girone, impenetrabile in difesa, travolgente in attacco con la rapidità di Ginestra e Mounard e la potenza immensa dell'ariete Di Gennaro. C'ha giocato insieme a quei fuoriclasse che adesso, sotto l'egida del Principe Giannini, stanno dominando la scena, guardando tutti dall'alto verso il basso, offrendo prestazioni maiuscole. E sa anche come annullarne o almeno limitarne la pericolosità. Ci vuol ferocia, agonismo ed un polmone di riserva per correre anche quando gli avversari avranno smesso di farlo. L'ex ha il dente un po' avvelenato - s'aspettava un pizzico di riconoscenza in più dalla società pugliese dopo l'ottimo contributo offerto nella passata stagione - e reclama un posto tra gli undici titolari azzurrostellati. Già domenica scorsa, contro il Potenza, ha giocato più di un tempo per sostituire Berardi, vittima di risentimenti muscolari: proprio in tandem con l'infaticabile mediano ex San Marino Stentardo potrebbe completare il centrocampo a Gallipoli: col suo dinamismo, la sua capacità di pressare, di accorciare sulle punte, di portarsi perfino al tiro e soprattutto con la sua voglia di sconfiggere il passato, il tosto mediano di Udine è la soluzione ideale per contrastare la prima della classe, metterla in difficoltà e puntare così al primo risultato positivo in trasferta. «La vittoria col Potenza ci ha restituito serenità e consapevolezza delle nostre forze. Già a Benevento, contro una delle grandi corazzate, abbiamo offerto una grandissima prova di carattere e soltanto al fotofinish siamo stati beffati». Senza il fantasista Tisci, Capuano potrebbe affidarsi ad una mediana più robusta del solito con Stentardo e Berardi a proteggere il metronomo Caracciolo. L'ex di turno viaggia fin da ieri pomeriggio, quand'è ripresa la preparazione, una spanna sopra tutti gli altri: si avvicina al top della condizione fisica, ha esplosività e doti d'inserimento speciali, è soprattutto l'unico che conosce tutte le insidie dello stadio Bianco di Gallipoli e di quel rettangolo di gioco sintetico, con dimensioni più ristrette del solito. «Non a caso - spiega - il Gallipoli ha costruito le proprie fortune tra le mura amiche. Non è facile ambientarsi in quel campo». Non per Stentardo, che ne conosce tutti i segreti, che è pronto a "vendicarsi" col passato, che chiama il gruppo a raccolta invitandolo a non aver paura.