24.11.08

Ginestra, un mago in porta (Il Messaggero).




di RICCARDO MARCELLI

TERNI Ritorno col gol. La storia di Raffaele Perna è di quelle che vale la pena raccontare. Cresciuto nel settore giovanile della Ternana, è stato mandato a fare le ossa altrove prima di ritornare alla base di partenza. «Sono soddisfatto per me ma soprattutto per la squadra - dice Raffaele Perna- è chiaro che per un attaccante segnare un gol e per giunta decisivo è sempre il massimo. Tuttavia questa rete e questa vittoria serve per tutti i calciatori del gruppo, vecchi e meno vecchi, perché sta a significare che il lavoro paga sempre. E’ da quest’estate che mi sto sacrificando e finalmente è arrivata per me la chance. Domenica prossima forse non giocherò, ma l’allenatore è consapevole che io continuerò ad allenarmi sempre seriamente, sperando sempre di gustare la pasta dopo averla preparata».
Ma Gabriele Baldassarri, quanto l’ha avvertita che avrebbe giocato? «Ho saputo di giocare mezz’ora prima del riscaldamento -rivela Perna- e quasi non ci credevo. Nel primo tempo non abbiamo giocato bene in fase offensiva, ma a turno sia io che Rigoni andavo a pressare su Caracciolo. Nella ripresa, invece, siamo stati più liberi. Il gol? Quando ho visto Morello in grado di toccare la palla ho cercato di occupare uno spazio, mi è andata bene e sono entrato in scivolata. Non ho visto il gol, ma l’ho sentito urlare. La danza? L’avevo provata con Di Deo. La mitraglietta? Una dedica per mio padre».