di CRISTIANO NATILI - Il Messaggero
Ci sono partite che non sono come le altre. Ci sono partite che possono segnare la svolta di un campionato, salvando una stagione o lanciando una squadra verso traguardi ambiziosi. Se questa regola non scritta può valere per tutti i club, per la Ternana è ancora più vera.
È sufficiente ricordare ciò che è successo negli ultimi due anni, non tralasciando il fatto che le Fere sono un gruppo umorale, facile ad abbattersi dopo una sconfitta ma anche a trovare forze inattese dopo una vittoria.
Ecco allora che la gara di domani al Liberati contro la Paganese «diventa importantissima, quasi fondamentale. Con i due pareggi consecutivi la paura è passata e ci sono le condizioni per i tre punti, a cominciare dal fatto che i campani arrivano a Terni privi di quattro squalificati». Francesco Giorgini e Raimondo Marino concordano su un punto: «Il prossimo match va vinto, altri risultati a disposizione non ci sono. La Ternana è entrata in crisi perché, con le prime sconfitte, ha perso fiducia. Ma la squadra è forte e, proprio perché umorale, con un’affermazione convincente può rilanciarsi, inanellare una lunga serie positiva e tornare a puntare ai play-off». L’analisi dei tecnici non nasce solo dall’intuizione di due osservatori da molto tempo nel calcio. Marino e Giorgini il mondo rossoverde lo conoscono bene, negli ultimi due anni sono stati gli allenatori delle salvezze che, a poche giornate dalla fine, sembravano disperate.
I momenti difficili li hanno vissuti sulla loro pelle, e in entrambi i casi, quando tutto sembrava perduto, è bastata una partita a far di nuovo ruggire le Fere. L’ex mister del Giulianova, fresco di un’esperienza alla Ternana conclusasi a inizio novembre con le dimissioni, spiega come undici mesi fa fu «la gara vinta 3 a 0 a Manfredonia, alla prima del girone di ritorno, a ridarci l'orgoglio e la forza con le quali abbiamo chiuso alla grande un torneo per metà disastroso». Giorgini ricorda che «avevamo appena 12 punti e sembravamo spacciati. Recuperammo diversi giocatori infortunati, poi il “blitz” in Puglia fu la scintilla che riaccese il motore».
La situazione attuale è simile: «Anche se l’organico è sicuramente più competitivo, la Ternana, come un anno fa, resta un gruppo che a livello caratteriale soffre enormemente i passi falsi. Per capirci: nel campionato in corso la sconfitta al Liberati col Taranto ha tagliato le gambe ai giocatori, la vera crisi è cominciata lì. Conosco i ragazzi: serve una vittoria subito. Contro la Paganese è l’occasione giusta per ripartire».
Marino, che si dice «dispiaciuto per non essere stato scelto» dopo le dimissioni di Giorgini, è d’accordo con il collega: «Vincere domenica è fondamentale. Le Fere sono uno squadrone e devono recuperare al più presto la mentalità vincente. Devono tornare a far paura agli avversari. Gabriele Baldassarri è un bravo tecnico e può riuscire nell’impresa». Il momento storico gli ricorda «quello che ho vissuto io due stagioni fa. Presi in mano una formazione che aveva perso fiducia nelle proprie possibilità. La svolta arrivò a Foggia. Perdemmo di misura, ma in uno stadio caldissimo e contro una compagine attrezzatissima disputammo un grande match. In settimana feci vedere ai ragazzi il filmato dell’incontro, per far capire che anche noi eravamo forti. Da quel giorno cambiò tutto e ci salvammo».