15.12.08

Dopo la crisi, l'Arezzo è ancora più forte.



Se il gol che sblocca una partita rognosa lo segna Fabio Lauria di testa, non puoi non pensare che sia un segno del destino. Gli episodi sono decisivi e l'incornata vincente del giocatore più piccolo fra quelli presenti in campo ha spezzato gli equilibri. Mancava un minuto al riposo, l'Arezzo aveva fallito il rigore del vantaggio e la Paganese stava arginando le manovre degli amaranto. Tutto lasciava presagire che le cose si sarebbero complicate maledettamente. Lauria ha scacciato i fantasmi e il secondo tempo, non a caso, è stato ben diverso dal primo, tanto che l'Arezzo ha trovato il raddoppio praticamente subito e di lì in avanti è finita a tarallucci e vino. Alcune considerazioni a un turno dalla fine del girone di andata. Primo: passata la buriana delle sei partite senza vittorie, l'Arezzo sembra più forte di prima. Continua a crearsi occasioni da gol a ripetizione ma subisce meno, tanto che Paoletti è finalmente riuscito a mantenere la porta inviolata. L'Arezzo non chiudeva senza reti al passivo dal 26 ottobre, quando fece 0-0 col Foligno. Rispetto all'avvio di stagione, la squadra è più compatta, più solida, più armonica nei movimenti. La filosofia di Cari resta quella di giocare all'attacco, ma la sensazione è che certi automatismi adesso funzionino alla perfezione. Secondo: un grande merito dell'allenatore è quello di aver forgiato un gruppo vero. Fateci caso, tutti quelli che vengono chiamati in causa, rispondono alla grande. E' capitato spesso a Cavagna, che può essere considerato un titolare aggiunto, ma è capitato anche a Lancini, a Martinetti quando è tornato, a Lauria e per ultimo anche a Djuric, il quale ieri ha giocato un'ottima partita e siccome è uno duttile tatticamente, potremmo vederlo al posto di Bricca a Terni. Terzo: Croce può ormai considerarsi definitivamente recuperato. Dalla bella prestazione col Benevento in poi, l'ex pescarese è diventato decisivo e determinante. E in mezzo al campo si è finalmente rivisto il Matute straripante d'inizio stagione, un ruba palloni di straordinaria efficacia che non disdegna le sortite offensive. In più metteteci Bondi che si è abbonato a sfornare assist a ripetizione (con i due di ieri è a quota 11!) e il quadro è completo. Quarto: l'Arezzo segna come nessuno in Italia. Con i tre gol rifilati alla Paganese siamo a quota 30 in 16 partite. Baclet ne ha infilati 8, Martinetti e Chianese 4 a testa. Giocando con il 4-2-3-1 fa oggettivamente impressione vedere due come Baclet e Chianese in panchina e il paradosso è che Cari sia costretto a tenere fuori l'attaccante che finora ha segnato di più. Ma Allan Pierre sta talmente bene che da due settimane si fa bastare anche gli ultimi venti minuti per timbrare il cartellino. Quinto: a gennaio riapre il mercato. Che Dio ce la mandi buona. Il giocattolo va maneggiato on cura.

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