Finisce come peggio non poteva andare. Dopo la buona prestazione e, soprattutto, i tre punti di domenica scorsa col Pescara, si ritorna alla recente prassi: fare harakiri. Come sempre una episodio, come sempre un rigore, come sempre un Sorrento formato trasferta assolutamente da rivedere. Al Torre di Pagani, senza i tifosi rossoneri per il divieto emesso dalla Prefettura di Salerno, finisce 1-0 per la modestissima truppa guidata dal bravo Eziolino Capuano: a 11’ dalla fine, è decisivo un tocco di mano veniale e, principalmente, involontario di Minadeo su cross di Lasagna. A bucare Spadavecchia sul conseguente rigore (Simonelli, infatti, non si affida a Botticella reduce da qualche problemino al pollice destro), quindi, c’è Tisci, reduce da un eurogol griffato a Foggia sette giorni fa. E’ tutt’altro che irresistibile la Paganese che fronteggia un Sorrento partito con una formazione inusuale (in panchina, per scelta tecnica, ci vanno De Martis, Panarelli e Biancone per Iorio, Minadeo e Giampaolo) su un modulo abituale (il 3-5-2). Pronti via ed al 2’ l’unico brivido per la porta rossonera. Tisci batte rapidamente una punizione trovando il taglio da destra verso sinistra di Esposito che, da pochi passi, spara a botta sicura, ma la risposta di Spadavecchia è maiuscola. Sulla respinta, va alle stelle la replica di testa di Chiavaro. Dopo una fase d’avvio un po’ sottotono, il Sorrento poi si riprende. Gioca molto palla a terra, con un tocco solo. Ripa e Giampaolo provano a duettare e sugli esterni, sia Vanin che Angeli, corrono abbastanza facendo sfogare la manovra. Nicodemo dirige bene l’orchestra, ben sostenuto da Maiorano che attacca in uno contro uno Capodaglio, passandolo spesso. Nella Paganese, di contro, Tisci è costretto ad arretrare abbastanza il proprio raggio d’azione, cercando fiato vicino a Caracciolo. Al 14’, i rossoneri si fanno vedere: triangolazione tra Angeli e Giampaolo. Il terzino arriva sul fondo e centra, De Giosa sbroglia la matassa anticipando l’inserimento di Ripa. Il Sorrento, poi, si cheta gestendo comunque il comando delle operazioni. La manovra si ingolfa, perché dalla cintola in su c’è abbastanza traffico. Confusionaria la Paganese, il pacchetto arretrato rossonero non è mai in apprensione. Ripa è servito male, Vanin a destra inizia a perder lucidità perché è contrato bene da Ingrosso. Fialdini, che galleggia tra centrocampo ed attacco, si propone col contagocce. La partita, quindi, cala di interesse e la Paganese controlla. Il primo tempo finisce tra gli sbadigli e sullo 0-0: derby equilibrato, punteggio giusto. Nell’intervallo, Capuano dà la scossa ai suoi: dentro gli attaccanti Lasagna e Mendil, fuori Di Cosmo e Capodaglio. Si prosegue, però, sulla stessa scialba falsariga della prima frazione. Il Sorrento non punge, è poco creativo. I portieri sono inoperosi, la Paganese sale un po’ ma la difesa rossonera sta alta e mette quasi sempre in fuorigioco le punte Mendil e Lasagna. Ci prova Angeli, uno dei pochi che sgroppa con continuità: l’incursione lungo l’out è convinta, l’assist quasi perfetto se non fosse per Pantanelli che capisce tutto ed esce su Ripa, mettendogli la museruola (55’). Il torpore generale è forte, nessuno prevale sull’avversario e ci si avvia mestamente verso un bruttissimo pareggio. Lì, invece, succede che Lasagna gira per trovare l’inzuccata di Mendil, ma Minadeo interviene. Nel tentativo di spazzare, la sfera sbatte sulla mano sinistra, forse toccando prima la gamba. L’arbitro Ostinelli non ha dubbi concedendo il penalty alla Paganese che Tisci realizza. Simonelli, a quel punto, cambia qualcosa, mettendo La Vista e Strambelli (per Angeli e Maiorano). Sono gli azzurrostellati, in pieno recupero, ha sciupare la grande occasione. Iraci in contropiede manca per un soffio il 2-0.
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