13.12.08
Orgoglioso di vestire la maglia azzurrostellata. (Amaranto Magazine intervista Fabrizio Caracciolo).
E’ stato uno dei più forti centrocampisti a vestire la maglia amaranto: Fabrizio Caracciolo, classe 1974, anima e cuore della Paganese domani tornerà a sfidare la sua ex squadra nello stadio che lo ha visto partecipe della fantastica stagione 1999/00, con Cosmi allenatore e Bazzani capocannoniere. Professionista esemplare nonché persona eccezionale, sarà davvero un piacere rivedere in campo un protagonista di una delle più belle pagine del calcio aretino.
Sei rimasto solo un anno ad Arezzo ma hai subito conquistato la tifoseria amaranto: che ricordi hai di quella straordinaria avventura?
“E’ stata un’annata indimenticabile per me ma soprattutto per quel fantastico gruppo guidato come meglio non si poteva da un grande tecnico come Serse Cosmi. Eravamo partiti per un campionato tranquillo e ci siamo ritrovati a lottare per la serie B grazie all’esplosione di Bazzani, dello stesso Tarana, la classe di Rinino e la grande esperienza di capitan Bacci”.
Dopo la breve parentesi di Catania hai collezionato numerose presenze in serie B, innanzitutto con il Pescara.
“La società abruzzese mi ha dato subito fiducia ed ho potuto esordire tra i cadetti disputando un’ottima seconda parte di stagione”.
Poi Siena.
“Partimmo malissimo con Papadopulo, il quale venne sostituito a campionato in corso da Guerini. Anch’egli fu esonerato e il Papadopulo bis ci consentì di raggiungere una salvezza davvero insperata con una cavalcata straordinaria”.
Ascoli.
“Sono rimasto due anni in terra marchigiana. La prima stagione con Pillon allenatore disputammo un grande campionato, l’anno successivo con Ammazzalorso conquistammo una salvezza tranquilla. Ho comunque dei buoni ricordi di quel periodo”.
Rimini.
“Ottima esperienza condita dalla promozione il primo anno e da una bella salvezza in serie B l’anno successivo, guidati da un bravissimo tecnico come Acori”.
Dopo la società romagnola torni a giocare in serie C, prima a Salerno, poi a Pescara.
“In entrambi i casi due esperienze importanti in piazze molte calde, soprattutto quella di Salerno dove il pubblico è davvero il dodicesimo uomo in campo. La stagione scorsa a Pescara sfiorammo i play-off, avendo come avversario per tutto il campionato proprio l’Arezzo”.
Adesso Paganese, cosa ti ha spinto ad andare in una piccola realtà come Pagani?
“All’inizio, ti dico la verità, ero un po’ diffidente ma poi è bastata una settimana per capire di aver fatto la scelta giusta. La società è tra le più efficienti della serie C, mi hanno accolto come meglio non si poteva e sono davvero felice di vestire questa maglia”.
Hai come allenatore quell’istrione di Ezio Capuano, hai trovato qualche somiglianza con mister Cosmi?
“Si avvicinano molto dal punto di vista del carisma, riescono a trasmetterti grandi motivazioni per affrontare ogni partita come fosse una battaglia. Mister Capuano ha il grande merito di farti sentire come un ragazzino che ha voglia tutti i giorni di andare al campo ad allenarsi. Sensazione quest’ultima che non provavo da molto tempo”.
Arrivando alla partita di domani, che Arezzo ti aspetti?
“Per noi sarà una partita difficilissima contro un avversario super motivato, reduce da due vittorie consecutive ai danni di grandi squadre come Benevento e Crotone. Da parte nostra cercheremo di chiudere tutti i varchi con un prestazione tutta carattere e agonismo. Certo ci troveremo di fronte giocatori di grande qualità come Bondi, Croce, Martinetti, un vero lusso per la categoria”.
Una curiosità finale. In questi anni sei mai stato vicino ad un ritorno ad Arezzo?
“Non sono mai stato contattato dall’Arezzo calcio in questi anni. A dir la verità mi sarebbe anche piaciuto tornare ad indossare la maglia amaranto. In futuro mai dire mai, certo che se l’Arezzo chiama è davvero difficile dire di no ad una piazza così prestigiosa”.
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