5.12.08

Simonelli e la Paganese: un grande amore.



Al «Torre» in arrivo il Sorrento: sulla panchina dei rossoneri il portiere che non prendeva gol.

GREGORIO DI MICCO Per alcuni è il professore di Saviano, per altri un giramondo del calcio. Per i paganesi Gianni Simonelli, 56 anni, laureato in Filosofia, è soprattutto un grande ex, un portiere quasi imbattibile. In Paganese-Sorrento, domenica allo stadio Torre, gli sguardi dei tifosi saranno concentrati su di lui. Simonelli e la Paganese sono legati da un antico amore. È con la maglia azzurra infatti che Simonelli, quand’era calciatore, poco più che ventenne, s’è preso le più belle soddisfazioni della sua carriera, negli anni settanta, quando la Paganese diede il via ad un ciclo vincente che la portò ad un passo dalla B. Simonelli e la Paganese s’incontrarono nella stagione ’73-’74, in serie D. L’allenatore era Nicola D’Alessio, lo «sceriffo», maestro di tanti giovani talenti. Simonelli, partito dalla panchina, alla quarta giornata sfilò la maglia al titolare Zanolli. Prima il debutto a Campobasso (0-0), poi una lunga sequela di presenze (31). Il portierino, cresciuto all’ombra di un papà professore di liceo, stabilisce un primato unico: undici gare senza incassare gol per un totale di 1041 minuti. La squadra raggiunge il terzo posto. Tra i protagonisti di quell’annata Di Giaimo e Ferraioli. In attacco due cannonieri micidiali come Mammì e Mazzeo, 31 gol in coppia. Nella stagione successiva, ancora in serie D (Vitali e Rambone in panchina) la Paganese si ripete. Quarta posizione in classifica, Simonelli titolare inamovibile con 33 presenze. Sono le basi della grande Paganese degli anni successivi. Alla ribalta la mezz’ala Tonino Albano, giocatore dal tocco morbido, cresciuto nel Napoli dove s’era affacciato anche in serie A. Nelle stagioni seguenti tra i pali arrivano Nolè e Sorrentino. Simonelli trova spazio poche volte. Ha la soddisfazione di partecipare al torneo anglo-italiano ma la sua stella comincia a declinare. Decide allora di cambiare squadra e di lì a qualche anno volta pagina. Riparte dalla panchina. La Campania percorsa in lungo e in largo: Saviano, Boys Caivanese, Palmese, Afragolese, Nola, Sangiuseppese, Salernitana, Nocerina, Benevento. Numerose anche le tappe extra regione: Giulianova, Bisceglie, Catania, Ascoli, Taranto, Pisa. Due promozioni in C1 e quattro finali play off. L’appuntamento più prestigioso: la guida del Pescara in B. Poteva essere la tappa di avvicinamento alla serie A ed invece si concluse con un’amara retrocessione. Quest’anno il «professore» ha scelto il Sorrento dopo essere stato corteggiato dalla Cavese. Qualche settimana dopo è stato raggiunto da Mario Gambardella, per anni patron della Nocerina, oggi azionista al 50% del Sorrento, imprenditore quasi paganese dopo che ha trasferito in zona l’attività commerciale. Nel suo lungo peregrinare in panchina il «professore» non ha più riannodato il filo con la Paganese. Ma l’antica passione rimane. E non è detto che in futuro non possa sfociare in un nuovo matrimonio. Capuano permettendo...

Il Mattino