E’ vera emergenza in casa Paganese. Non solo i tre squalificati: sugli azzurrostellati si è abbattuta la scure della febbre. A letto con sintomi influenzali il brasiliano Felipe Diogo, l’attaccante Fabrizio Lasagna e il centrocampista Antonio Esposito che, nei piani di mister Capuano, avrebbe dovuto sostituire Caracciolo in mezzo al campo per la gara contro il Gallipoli di domenica.
Ha poco da nascondere Capuano, gli uomini sono veramente contati, a meno che non ci sia il recupero in extremis di qualcuno degli influenzati.
“Sono cose che capitano, visto il freddo di questo periodo, di sicuro c’è anche che la mia squadra viene continuamente tartassata dalle giacchette nere di turno. Subiamo tante ammonizioni e espulsioni e non per difendere i miei calciatori, ma si tratta di sanzioni che vengono fuori da interventi non cattivi ma dettati dalla fase agonistica e di elevata intensità. Gli arbitri ci puniscono sempre alla prima occasione. Penso a Taccola, viene visto con occhio diverso dai direttori di gara, al minimo fallo si becca il giallo.
Tutti stanno facendo bene e appieno il proprio dovere. Dobbiamo continuare così, facciamo al meglio la fase di non possesso, tra l’altro abbiamo subito recentemente solo due reti e da azioni su palle inattive. Abbiamo raggiunto l’ottimizzazione di quello che è stato il lavoro svolto negli ultimi mesi. La Paganese deve cercare sempre di essere una orchestra perfetta, dobbiamo essere corali, compatti, aggredire l’avversario di turno. Doti importanti per fare bene. Il Gallipoli arriverà a Pagani per vincere, ma noi vogliamo fare altrettanto. Non temo il Gallipoli, altrimenti potrei incutere timore nei ragazzi, la squadra deve essere sempre sicura di sé e ragionare con la propria testa e non pensando a questo o quell’altro avversario. Certamente loro sono una squadra forte, quindi ci vorrà il piglio giusto e l’abnegazione che solitamente mette in campo questa banda di giovanotti che alleno”.
Non è sfrontatezza questa di Capuano, ma semplice sicurezza nei propri mezzi. Ne verrà fuori di certo una bella partita.
La Città