Gallipoli a segno con Di Gennaro e Russo. Negato un rigore per fallo sul difensore De Giosa.
DALL'INVIATO ROBERTO VENTRE Pagani. Troppo forte la capolista, cinica e concreta. Il Gallipoli è di un altro pianeta e non soltanto per la Paganese, tra l'altro priva di tre pedine importanti, gli squalificati Chiavaro e Taccola (difensori) e Caracciolo (centrocampista). Il divario si vede, non tanto sotto il profilo del gioco (nel complesso al «Torre» è una brutta partita anche per colpa del forte vento), ma per la solidità difensiva e la freddezza nel colpire al momento giusto della squadra di Giannini. La Paganese si arrende, per gli azzurri di Capuano un ko interno che arriva dopo un girone intero (l'ultimo fu nel derby d'andata con la Cavese, dopo la sconfitta alla partita di esordio contro il Foligno). Una sconfitta che fa ripiombare la Paganese in zona play out per i risultati concomitanti delle dirette rivali nella bassa classifica, ci sarà ancora da lottare per raggiungere la salvezza diretta. Eppure la partenza è tutta della Paganese, rapidità d'azione, buona aggressività, qualche trama interessante ispirata da Berardi e soprattutto grazie alla spinta di Iraci sulla destra (al 17’ la Paganese reclama un rigore per una trattenuta in aera su De Giosa). Una partenza illusoria. Il Gallipoli, infatti, è li che regge senza perdere mai la testa, nè le misure. Con il passare dei minuti la capolista comincia a salire di giri, mentre la Paganese perde l'ardore iniziale. L'equilibrio lo spezza un episodio (24' pt), una distrazione, l'ennesima in questo campionato, della Paganese su palla inattiva. Punizione dalla tre-quarti per il Gallipoli: la batte lunga Gennaro Esposito, in mezzo all'area blocchi e controblocchi, i difensori della Paganese dimenticano il bomber Di Gennaro che tutto solo di testa firma l'1-0 mettendo il pallone nell'angolo più lontano dove Pantanelli non può arrivare. Una rete che gela la squadra di Capuano e i tifosi: la partita si mette decisamente in salita. Ora gli azzurri non possono stare più lì ad attendere e ripartire, ma devono fare gioco alla ricerca del gol del pari. E così vengono fuori tutti i limiti tecnici della squadra azzurra al cospetto di una delle corazzate della Prima divisione, il vento poi non aiuta sicuramente la squadra che attacca, quella che deve costruire gioco. E infatti la Paganese non riesce mai a mettere un uomo davanti alla porta di Rossi in tutta la partita. Nella ripresa Capuano inserisce un altro attaccante, Lasagna, e arretra Fanasca, in cattiva giornata, il terminale più offensivo resta Zarineh, una torre che avrebbe bisogno di cross dal fondo che non arrivano mai. Difficile anche alzare il ritmo contro la squadra di Giannini che controlla la partita senza particolari apprensioni. L'ingresso del brasiliano Diogo dà un pizzico di vivacità in più alla Paganese, ma emozioni e palle gol non arrivano. Il Gallipoli tiene e riparte una sola volta con grande efficacia: è l'azione del raddoppio (36' st). I giallorossi pugliesi ribaltano l'azione da difensiva in offensiva con grande rapidità, Cini, entrato appena da due minuti, vola sulla destra e mette in mezzo, la palla passa e sul secondo palo sbuca Russo che di testa mette dentro. Il raddoppio è il classico colpo del ko. La giornata da dimenticare sta anche nell'ultimo tentativo del brasiliano Diogo che trova sulla traiettoria Zarineh, l'attaccante azzurro che si trasforma in difensore aggiunto per il Gallipoli.
da Il Mattino