Una "X" in schedina che non regala emozioni, come la partita vista quest'oggi al "Torre" di Pagani dove, una di fronte all'altra, si affrontavano gli azzurro-stellati ed il Foggia, in una garada "dentro o fuori".
Ci si attendeva sicuramente molto di più dai rossoneri, a caccia di punti fondamentali per raggiungere la zona playoff e che invece fa un netto passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, non foss'altro per l'evanescenza dei suoi attaccanti, che nel giro di 95 minuti hanno regalato soltanto una conclusione (al 33' con Malonga) nello specchio della porta difesa dal giovane Melillo.
Al contrario, la Paganese ci prova e, nonostante un modulo "conservatore", sfiora il vantaggio al 18' con De Giosa che, di testa e da corner, impegna severamente Bremec.
Nella ripresa, il Foggia appare poco convinto dei propri mezzi, regalando coraggio ai padroni di casa che appaiono padroni del campo; Novelli allora richiama Velardi per Mancino e Malonga (crampi) per Germinale, ed è proprio il neo-entrato Mancino a tentare il gol direttamente da corner (75'), Melillo intuisce e si salva con l'aiuto del palo; capovolgimento di fronte al con Sodinha che all'86' danza sulla sfera e, dal limite, impegna Bremec costringendolo in angolo.
Ma al minuto 95 si scatena la protesta azzurro-stellata: tiro di Fanasca, D'Amico in area respinge, forse con un braccio. Per l'arbitro è tutto regolare, tanto da decretare il triplice fischio, tra i fischi dei circa mille presenti sugli spalti. Foggia e Paganese hanno un comune denominatore, adesso: lottare fino all'ultima giornata (ne mancano tre...) per raggiungere i propri obbiettivi.