1.4.09

Cocchino D’Eboli: «Visto? I rinforzi erano giusti»

RAFFAELE CONSIGLIO Pagani. Additata da molti come squadra mediocre la Paganese sul campo sta dimostrando di essere più squadra di tante altre. Costruita sapientemente in estate dal direttore generale D'Eboli, insieme al tecnico Capuano, e poi sfasciata praticamente nel mercato invernale, questa squadra sembra avere sette vite. Quando sembra che sia destinata a crollare si rialza e riesce a far sognare i suoi tifosi. È pur vero che questa squadra è composta da giovani calciatori poco conosciuti però in questo calcio moderno i nomi non servono più. Serve e conta la voglia di arrivare, la voglia di correre più dell'avversario, la voglia di combattere. Guai a sfidare i terribili ragazzini con la stella in petto, si rischia di fare brutta figura. E' successo al Taranto, al Perugia ed a molti club che hanno speso fior di milioni di euro. Oggi come oggi la compagine azzurrostellata può gioire e guardare con orgoglio in avanti e soprattutto dall'alto in basso squadre blasonate che arrancano in classifica. I meriti di questo miracolo sono senza ombra di dubbio anche di Cosimo D'Eboli, apparentemente burbero e spesso accostato per le sue movenze al famoso Oronzo Canà. Da qualche mese la frase più in voga a Pagani è che si sta cuocendo il pesce con l'acqua minerale ma il dirigente azzurrostellato non è dello stesso avviso. «Il pesce buono si mangia anche crudo. Scherzi a parte stiamo facendo bene ma non certo siamo dei miracolati. In squadra non abbiamo più tanti calciatori esperti e di nome ma sulla validità dell'organico non si discute. Quando a dicembre siamo stati costretti a lasciar partire qualche pezzo pregiato non mi sono perso d'animo ed ho cercato chi potesse darci le stesse garanzie o quasi anche con costi molto contenuti. Qualcuno era scettico ma adesso i fatti mi stanno dando ragione». Sono arrivati i vari Zarineh (foto), Cucciniello, Diogo ai più sconosciuti ma non certo per chi mastica calcio da anni. «Bisogna essere bravi ed anche fortunati, perché no. Tutti sono capaci di acquistare, economicamente permettendo, calciatori che hanno un nome ma pochi invece sono coloro che vanno alla ricerca di piccoli talenti da far crescere». Ieri è ripresa la preparazione in vista della sfida contro il Pescara. Capuano dovrà fare a meno del difensore Imparato (due giornate) e del centrocampista Esposito (una) che salteranno per squalifica la sfida.

Il Mattino