GIANNI SINISCALCHI Sorrento. «Il pareggio col Pescara è buono, adesso bisogna blindare la salvezza diretta». Castellano ha fretta di centrare l’altro obiettivo della stagione, dopo la festa della Coppa Italia Pro, strappata alla Cremonese, perché vuole mettere l’ennesimo sigillo ai suoi fantastici 19 anni di presidenza: quattro campionati vinti (Promozione, Eccellenza, Serie D e C2), tre coppe Italia (Eccellenza, serie D e Prima Divisione), la Supercoppa di C2. «Ma io - sottolinea - aggiungerei volentieri tutti i titoli conquistati con il settore giovanile ai quali tengo forse anche di più. Due anni fa abbiamo raggiunto le finali nazionali allievi e la squadra contava su Immobile e Di Leva, protagonisti dell’ultimo torneo di Viareggio con le maglie di Juventus e Sampdoria, l’anno scorso abbiamo conquistato il titolo giovanissimi tra le società di C». Diciannove anni di presidenza, un posto di primo piano nella storia del club. Antonino Castellano ha superato anche il record del comandante Achille Lauro e del dottor Andrea Torino, alla guida del club per quindici anni dal 1967 al 1981, vinsero tre campionati tra il 1967 e il 1971, promozione regionale, serie D e serie C, toccando il tetto della storia rossonera con la stagione in serie B 1971-72. «Il paragone - dice - è improponibile per tanti motivi, ma sono gli idoli dai quali ho cercato di prendere esempio. A Lauro e Torino oggi dedico la Coppa Italia Pro, nel ricordo di quella finale tricolore persa ai rigori 34 anni fa, in casa, col Monza. Ho vissuto l’amarezza da tifoso ed è bello che il Sorrento l’abbia cancellata». Il suo capolavoro, comunque, Castellano è convinto di averlo realizzato tra la primavera e l’estate dell’anno scorso con l’intesa raggiunta con Mario Gambardella, ex presidente della Nocerina. «Oggi il Sorrento, che allora rischiava di scomparire dal calcio che conta, ha trovato un dirigente esperto, animato dalla voglia di portare avanti progetti ambiziosi per il club e la città. Mario l’ho voluto io nel Sorrento vincendo anche l’iniziale diffidenza dell’ambiente. Va precisato: Gambardella era voglioso di investire nel calcio, ma accettò di entrare nel Sorrento perché si trattava di un club serio e bene organizzato». Tra pochi giorni, subito dopo aver blindato la salvezza diretta, il tandem Castellano-Gambardella si metterà a tavolino per programmare il futuro. «Ma - aggiunge Castellano - non saremo soli ed è questa la cosa più importante. Franco Ronzi, cugino di Gianluigi Aponte e manager della Msc, è vice presidente del club. Aponte, in visita a Sorrento qualche giorno fa, si è complimentato personalmente con me, la dirigenza e tutto lo staff. La sua presenza accanto al club è un fatto eccezionale. Ci sono le premesse per fare bene anche in futuro. Non ho mai lavorato - spiega Castellano - pensando ai miei interessi personali e il discorso aperto con Gambardella lo dimostra. Lo stesso può dirsi per l’abbinamento con la Msc. Sono orgoglioso di averli coinvolti nelle sorti del Sorrento. Anche il sindaco Marco Fiorentino mi ha dato sempre fiducia».
Il Mattino