A due giorni di distanza dal pareggio a reti bianche con il Pescara, non è sfumato il mio personale rammarico per quello che poteva essere e non è stato. Credo di interpretare il pensiero della stragrande maggioranza della tifoseria presente domenica scorsa al "Marcello Torre". Le contemporanee sconfitte interne di Foligno e Lanciano servivano soprattutto se abbinate ad un successo pieno degli azzurrostellati. Missione compiuta solo a metà. La Paganese non riesce a far propri i tre punti contro un Pescara deludente in tutto ma positivo solo nella mente del suo tecnico Cuccureddu. La squadra di Capuano ha sfoderato un’ottima prestazione, tenendo il pallino del gioco saldamente in pugno e non lasciando mai spazio agli attacchi adriatici. Peccato che l’enorme mole di gioco non abbia trovato la giusta finalizzazione sottoporta. Errori grossolani di Zarineh, Cucciniello e Iraci hanno mandato in frantumi la possibilità di raggiungere quota 37 in classifica. Troppi sprechi negli ultimi dieci metri lasciano l’amaro in bocca per una vittoria che sarebbe stata meritatissima. Certamente la sacrosanta espulsione di Zeytulaev ha facilitato il compito dei ragazzi di Capuano ma parlare di un pareggio come il risultato più giusto è eccessivo. Ho letto e sentito di tutto da sponda abruzzese nelle ore successive al triplice fischio finale del signor Merchiori che ha diretto egregiamente la sfida tra azzurrostellati e delfini. Episodi da moviola, comportamenti violenti di alcuni calciatori della Paganese con spintoni e minacce. Nessun accenno però da parte degli addetti ai lavori pescaresi al poco edificante post partita in cui i sostenitori ospiti si sono macchiati di vili atti di teppismo. Sinceri complimenti a tutti, con particolare riferimento a coloro che hanno gettato fango sulla nostra città, mortificandola gratuitamente anche con articoli pubblicati su quotidiani di un certo spessore. Questa analisi mi dà lo spunto per tracciare invece la maturità raggiunta dall’ambiente paganese e la passione dei tifosi azzurrostellati. Domenica il "Torre" era bello a vedersi, un sostegno incessante ha accompagnato la Paganese fino al rientro negli spogliatoi quando la delusione per la vittoria gettata alle ortiche ha lasciato spazio agli incoraggiamenti più veri per una squadra che non si risparmia mai. Ai calciatori nessuno potrà dire nulla, questo è un concetto che vado ripetendo da diverse settimane se non mesi. Resto sempre fermamente convinto anche che la salvezza diretta non possa in alcun modo sfuggirci. Non mi interessa nemmeno sapere quanti punti manchino per il traguardo stagionale. Mi piacerebbe solo trovare nell’ideale uovo pasquale un risultato positivo in terra pitagorica. La Paganese di Ezio Capuano può stupire anche in Calabria contro la capolista Crotone. Nel calcio non c’è niente di scontato e spero di ricevere l’ennesima conferma sabato prossimo intorno alle 17. Avanti verso la salvezza.
Francesco Pepe per paganese.it