12.5.09

Capuano non molla: «A Castellammare ci giochiamo la salvezza».



L’allenatore azzurro è categorico «Non possiamo fallire l’obiettivo».


FILIPPO ZENNA Pagani. Un'occhiata allo "storico" - negli ultimi otto campionati soltanto una volta 40 punti non sono bastati per raggiungere la salvezza diretta (stagione 2003/04) - un'altra ancora ai numeri straordinari della Paganese, che non perde da nove giornate, ha una continuità di rendimento unica e può vantare da domenica scorsa anche il record di miglior difesa del girone (29 gol incassati contro i 30 del Perugia). Eppure tutto è ancora maledettamente in discussione, in bilico a novanta minuti dal termine della stagione regolare. Un piccolo incidente di percorso, nel derby di Castellammare di Stabia, e la Paganese potrebbe essere risucchiata dai play-out e dalla paura di non farcela. Vien da sorridere ad Ezio Capuano, che confronta anche la sua gestione azzurrostellata con quella precedente: lo scorso anno la Paganese evitò la retrocessione diretta all'ultima giornata e si assicurò la permanenza in terza serie attraverso i play-out nonostante avesse conquistato appena 33 punti durante il campionato. C'è di mezzo un destino beffardo che gli Dei del calcio si divertono a creare: perché la salvezza diretta passa per Castellammare di Stabia - lì dove Capuano s'è ricostruito una carriera d'acciaio aumentando la propria popolarità - ed è legata fortemente anche ai risultati di Cavese e Taranto, guarda caso altre due compagini che hanno consacrato il genio tattico (la prima) ed il carattere istrionico (la seconda) dell'allenatore salernitano. «Una serie impressionante di congetture sfavorevoli ci costringono a pensare ancora per restare in prima divisione senza passare per i play-out. Mi viene davvero da pensare ad uno scherzo architettato con astuzia dal destino nei miei confronti. Dopo un campionato stratosferico sarebbe una mazzata tremenda ritrovarsi in zona play-out». Il passato sulla via che porta ad un futuro migliore: «Mi gioco tutto a Castellammare, una piazza che mi porto nel cuore - confessa Capuano - alla Juve Stabia ho dato tutto e soprattutto il primo anno sono riuscito a portarla a ridosso della zona play-off. Su quella panchina ho combattuto da solo battaglie incredibili, ho sfidato le bombe. Chi mi ha conosciuto conserva di me ottimi ricordi. Se poi sarò accolto coi fischi non ha importanza: ora conta solo il bene della Paganese e dobbiamo fare quest'ultimo grande sforzo per coronare il sogno della salvezza. Sputeremo l'anima in campo e sprecheremo litri di sudore come abbiamo sempre fatto fino ad ora. L'augurio - lancia la stoccata Capuano - è che facciano lo stesso sia la Cavese che il Sorrento».

Il Mattino