Nessuna margherita da sfogliare, solo una stretta di mano e un abbraccio, come spesso capitato negli ultimi anni. Il sodalizio tra la Paganese e il dg D’Eboli dovrebbe continuare senza particolari intoppi. Negli ultimi anni il rapporto ha avuto qualche crepa, ma è sempre andato avanti senza forti sbandate. Inizialmente inviso ad una parte delle tifoseria azzurrostellata, D’Eboli ha dovuto lottare anche contro un ambiente ostile e l’unico modo per evitare problemi, era quello di ottenere risultati copiosi.
I numeri sono tali perchè non ammettono repliche. E quelli di D’Eboli parlano molto chiaro. Prima stagione in D coi play-off sfiorati e la costruzione di una squadra che presentava calciatori molto in vista all’epoca, si pensi agli ex Salernitana Saliou e Senè, veri fiori all’occhiello di quella campagna acquisti.
La stagione dopo D’Eboli aveva forse creato la Paganese più bella sotto il profilo del gioco. Veder giocare la formazione allenata da De Feo era realmente piacevole. Gaetano Romano, Massimo Scarpa, l’argentino Suarez, Armonia, Cangiano in mezzo al campo, in difesa Ciardiello: una Paganese di assoluto valore che però perse il testa a testa per la promozione con il Modica, per poi perdere la testa nella gara di ritorno dei play-off con il Siracusa. Squalifica da brividi, poi ridotta, è li che D’Eboli fu decisivo a non far gettare la spugna a Trapani, che si ripropose alla grande nonostante le giornate di squalifica e la brutta nomea che la società s’era fatta. Sembra passato un secolo, ma sono passati solo 4 anni: D’Eboli sceglieva Giacomarro per la panchina e una serie di calciatori importantissimi per la categoria come Ferrara, Perrelli, Zotti, Dima e De Sanzo in difesa. Uno squadrone, un gruppo che è ancora presente nella Paganese di oggi grazie al ritorno del portierino Melillo.
Con la salita in serie C2, tra mille difficoltà, , viste le ristrettezze economiche, D’Eboli è stato fondamentale nello scegliere il nocchiere giusto, il burbero ma valido Palumbo, e una serie di calciatori che fecero faville. Pensiamo ad Ibekwe, Fummo, Corallo, Izzo, Pasquale Esposito, ma soprattutto a Francesco Scarpa, Petrocco e Tricarico che poi sono arrivati un po’ più in alto.
L ’anno scorso, con il portafogli praticamente vuoto, la stagione più difficile per D’Eboli, culminata con la salvezza ai play-out col Lecco grazie alle magie del solito Scarpa.
Quest’anno ancora scelte azzeccate. Capuano in panca, un gruppo omogeneo qualche colpo a sensazione sul mercato con gli esperti Taccola e Caracciolo chiamati a far da chioccia ad un nugolo di ragazzi e tutto ciò senza l’ausilio dello Scarpa di turno. Un miracolo sportivo la salvezza anticipata, secondo tutti gli addetti ai lavori. Ecco perché D’Eboli ha ricevuto svariate proposte, ecco perché avrebbe potuto lasciare Pagani. Ma è uno che crede nei progetti e a maggio e giugno quelli del presidente Trapani paiono piacergli sempre più degli altri
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