La regola degli ultimi anni in casa Paganese è stata questa: squadra che ottiene un buon risultato, si deve cambiare totalmente. Da quando è approdata nei professionisti, la società azzurra ha messo in pratica un colpo di spugna all’anno, per non parlare dei tanti interventi nelle finestre del mercato invernale. Squadra tutta nuova al primo anno di serie C2 e vittoria del torneo attraverso gli spareggi promozione. Ritorno in serie C1 con pochissimi elementi confermati e salvezza conquistata con le unghie ai play-out. E l’estate scorsa un’altra rivoluzione in panchina e in campo con un calciatore riconfermato.
Cosa succederà da qui a poco? Innanzitutto, non è detto che ad operare sul mercato resti il direttore generale Cocchino D’Eboli. L’esperto dg vorrebbe confrontarsi con altre realtà, cercare nuovi stimoli, a meno che il presidente Trapani non abbia intenzione di progettare una Paganese con obiettivi diversi e senza le fatiche di questi anni.
“Pagani è ormai la mia città di adozione, ci sto bene come il pesce nell’acqua ma nel calcio non sempre le ciambelle riescono col buco, soprattutto se gli ingredienti cominciano a scarseggiare. Raffaele Trapani per me è più del mio presidente, è un amico a cui devo tanto e a cui ho dato tanto. Adesso parleremo, ci fermeremo a ragionare, ma per ripartire in un certo modo i nostri pensieri dovranno collimare per bene”
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