
La domanda della vigilia era: quanto è stata pesante per il Crotone la sconfitta contro il Gallipoli? A giudicare da quello che si è visto ieri, è stata una vera e propria mazzata. La squadra di Moriero in campo non si è mai fatta notare, se non per i primi venticinque minuti. Dopo il rigore di Chianese, i calabresi si sono liquefatti e per l'Arezzo è stato anche troppo facile fare la voce grossa, con quattro gol segnati e il controllo totale e indisturbato della partita. Alla teoria dello shock di massa accusato dal Crotone dopo la colluttazione Bondi-Galeoto non ci crede nessuno, nemmeno Moriero. E' molto più realistico supporre che l'1-2 incassato dal Gallipoli, per il modo e le circostanze in cui è maturato, abbia fisiologicamente prosciugato le energie mentali di una squadra che adesso è scivolata addirittura al terzo posto. Il Crotone si è presentato ad Arezzo con dei numeri non proprio brillanti: un punto nelle ultime tre partite giocate, un gol segnato nelle ultime quattro trasferte. Il trend era già chiaro, anche se a onor del vero i rossoblù in certe domeniche erano stati particolarmente sfigati. Fin qui i demeriti calabresi, cui hanno fatto da contraltare i meriti amaranto. Per l'Arezzo è stata una settimana intensa come non mai: la sconfitta di Benevento, i due gol da Gialappas incassati al Santa Colomba, il Foggia col fiato sul collo, le dichiarazioni di Bondi sul contratto, l'alterco tra Chianese e Cari nella rifinitura di sabato mattina. E poi, per chiudere, la zuffa di Bondi con Galeoto e la presenza, inconsueta anche se non inedita, del presidente Mancini in panchina. Da tutto questo bailamme l'Arezzo ha tirato fuori una signora prestazione, ha vinto senza sbavature e ha piallato l'avversario, troppo morbido ma pur sempre di rango. Non solo, gli amaranto hanno scavalcato la Cavese e sono tornati al quarto posto, con il Crotone che ora è appena due lunghezze più su. Per carità, guai a farsi strane idee: il campionato è ancora aperto e i giochi si decideranno il 17 maggio, non prima. Anche perché la Paganese è tut'altro che salva e domenica ci sarà da battagliare. Però certi segnali sono incoraggianti: da quando è tornato Cari, l'Arezzo ha preso solo due gol in quattro partite, mantenendo la porta inviolata contro Perugia, Pescara e Crotone. I calci piazzati sono tornati ad essere efficaci: gol di Matute su azione d'angolo a Vasto, gol di Chianese su punizione laterale a Benevento, rigore di Chianese nato da un corner ieri, gol di Terra sugli sviluppi di un altro tiro dalla bandierina. In generale, la sensazione è che la squadra sia in ripresa sia psicologica che atletica. Bene i quattro di difesa, bene i due mediani, bene anche Croce e Chianese. In crescita evidente Rafa Bondi, per il quale il periodaccio sembra alle spalle. Con quello di ieri offerto a Croce, il brasiliano è a quota 15 assist in stagione. Non male. A 180 minuti dalla fine del torneo, l'Arezzo c'è.
Andrea Avato - amarantomagazine.it