Taccola, De Giosa, Imparato, Astarita, Chiavaro, cambiano gli addendi, in questo caso i calciatori che vanno a comporre di volta in volta il terzetto difensivo, ma non il risultato. Far gol alla Paganese è impresa ben ardua. A darne prova sono le statistiche del girone B che evidenziano la retroguardia azzurrostellata come la miglior difesa dell’intero campionato con appena 29 gol subiti.
La società nel mercato estivo compone la propria linea difensiva affiancando al riconfermato De Giosa, l’esperto Taccola, diventato giornata dopo giornata il vero pilastro del reparto, Imparato, pupillo del mister, insieme a giovani provenienti da serie inferiore (serie D, ndr) come Chiavaro ed Astarita, che conquistano la fiducia del trainer salernitano Capuano, già dai primi giorni di prova in ritiro, mettendo in campo subito grande determinazione e voglia di combattere.
Il reparto difensivo sta vivendo quest’anno una delle sue stagioni più belle, ma anche bizzarre. Il corso non è stato sempre lineare, soprattutto per raggiungere il risultato di essere la squadra meno perforata. Va fatta comunque una precisazione iniziale: dei 29 gol subiti, la squadra di Capuano ne ha subiti cinque, fra andata a ritorno, rispettivamente dal Foligno e dal Gallipoli, tre dall’Arezzo nella gara d’andata, mentre tra le altre reti subite da segnalare maggiormente sono le due messe a segno al “Torre” dal Lanciano, nel match in cui però la Paganese riuscì comunque a spuntarla.
Tutti gli altri gol subiti sono arrivati al termine di gare vinte di misura dalle formazioni avversarie, al termine di pareggi per uno a uno (mai un pareggio con uno score maggiore) e nelle due vittorie per due reti ad uno contro il Perugia sia all’andata che al ritorno (in ambedue le occasioni a trafiggere Pantanelli è stato Mazzeo).
Una stagione della linea difensiva che, come dicevamo, è stata a fasi alterne, sia per gli uomini che si sono avvicendati nella zona difensiva del campo, sia per il rendimento.
Il cambio più importante è stato tra i pali: ben tre portieri quest’anno si sono alternati a protezione della porta azzurrostellata. Nella parte iniziale della stagione, fino alla sesta giornata, è stato il turno di Castelli, portiere che venendo da una stagione condizionata da un grave infortunio, ha pagato le pene anche nel campionato in corso. Per lui, grosse indecisioni che hanno indotto la società a cambiare dopo la gara di andata con il Gallipoli. Come nuovo numero uno venne ingaggiato Pantanelli, portiere dall’esperienza indiscussa, che si mette in mostra fin dall’inizio soprattutto dalla tanta voglia di mettersi in gioco, nonostante la categoria inferiore rispetto al suo blasonato curriculum, compiendo autentici miracoli, neutralizzando anche due calci di rigore rispettivamente a Taranto e ad Arezzo. Il periodo di forma del “Panta” dura, però, meno del previsto. Con il girone di ritorno, comincia per il portiere ex Catania un periodo costellato da incertezze, problemi fisici dando l’impressione di non divertirsi più nel difendere i pali della porta azzurrostellata. Assoluto divertimento e gran voglia di crescere e di stupire che, invece, contraddistingue il suo vice, Vincenzo Melillo. Il giovane beneventano attende con calma il suo momento che giunge nella gara interna con il Taranto. Nessuna sbavatura per il portiere classe ’86 meritandosi anche la palma di “man of the match” per alcune prestazioni da eroe, vedi Perugia e Sorrento. Per il giovane Enzo si parla di riconferma (meritata) in vista della prossima stagione.
Per quanto concerne anche per i difensori, è stata un’annata altalenante, anche se comunque è stato l’unico reparto a non subire variazioni durante il mercato di riparazione. Tornato alla base solo Costanzo, che comunque non aveva collezionato presenze. Capuano ha dato fiducia ai soliti Taccola e De Giosa, affiancandogli all’inizio Imparato. L’avvio di stagione per quest’ultimo non è stato brillante costellato da vari errori (Foligno e R. Marcianise) che hanno condizionato quindi tutto il reparto in questione. Situazione migliorata con l’impiego di Chiavaro e dalla piacevole scoperta Astarita nella seconda parte di stagione ma anche dal ritrovato momento dello stesso Imparato. Col passare delle giornate la Paganese ha evidenziato una forte deficienza sui calci piazzati, vero tallone d’Achille fino a metà ritorno e maggiore causa dei 29 gol subiti. Con la caparbietà di Capuano nel far ripetere situazioni simili nel corso degli allenamenti e delle partitelle infrasettimanale e maggiore attenzione dell’intera squadra nelle situazione in questione, la situazione si è stabilizzata, trovando un completo assetto soprattutto nella parte finale che ha dato inizio alla serie dei nove risultati utili consecutivi.
Dote che maggiormente contraddistingue i difensori azzurrostellati è la loro grande versatilità, infatti in alcune gare Capuano si è affidato a tutti e cinque contemporaneamente con De Giosa ed Imparato utilizzati come stantuffi laterali.
Manca soltanto una giornata alla conclusione del campionato con una salvezza ancora da conquistare, noi dello staff di Paganese.net ci auguriamo che la retroguardia azzurrostellata confermi anche nel catino del “Romeo Menti” di Castellammare la propria leadership come migliore difesa del campionato tornando a casa imbattuta che significherebbe………..
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