19.5.09
Una salvezza costruita in difesa.
Nel calcio si dice tutto e il suo contrario. Esempio: gli esperti hanno sempre asserito che la formazione con la migliore difesa del campionato, è quella che poi è destinata a vincerlo. Un’analisi che diventa una bugia se applicata all’appena concluso girone B di Prima Divisione. E’ stata infatti la Paganese del presidente Raffaele Trapani, salvatosi soltanto all’ultima giornata e per i migliori risultati nei due scontri diretti con il Lanciano con cui è arrivata a pari punti (41), a subire il minor numero di reti.
Ventinove le volte che la retroguardia azzurrostellata è stata trafitta dagli avversari, e sarebbero state molte di meno se solo non fossero sopraggiunte le amnesie dell’ex portiere titolare Armando Pantanelli, sostituito in corso d’opera dal giovane Melillo, e le tante difficoltà su palla inattiva. Questo il dati più entusiasmante della stagione della Paganese, di contro resta la “macchia” di aver segnato pochissimo: solo ventuno i gol realizzati, solo ventuno volte i tifosi azzurrostellati hanno potuto gioire. Troppo poco.
Tornando alla super difesa della Paganese, se ha subito così poco, il merito va alla meticolosa organizzazione tattica su cui ha lavorato lo staff tecnico, dal preparatore dei portieri, Commisso, a quello della parte atletica, Vetere, fino al trainer in seconda Alfonso Pepe, ma ovviamente e soprattutto a Eziolino Capuano, allenatore che meriterebbe di confrontarsi con una categoria diversa per capire quali sono le sue effettive potenzialità. Dietro al record positivo di reti subite, si nasconde il segreto della tattica: copertura di ogni spazio di campo e studio perfetto delle contromosse per frenare il gioco altrui. Non avendo in rosa elementi tecnicamente superiori alla media, il tecnico si è concentrato su altre combinazioni di gioco che, alla luce del risultato sono state determinanti.
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