I primi scorci di mercato in casa Paganese segnalano due movimenti in entrata ed uno in uscita. Senza dubbio, delle tre operazioni sin qui realizzate dalla società, va sottolineata quella relativa alla cessione, seppur in comproprietà, del portiere Vincenzo Melillo all’Ascoli. Una vera e propria favola si può definire la stagione dell’estremo difensore beneventano che s’è ritrovato, in un anno, dalla C2, a Castelnuovo Garfagnana, alla serie B. Ha bruciato le tappe Melillo con l’auspicio che non si scotti, visto il triplo salto in avanti ma sembra che abbia una tempra adatta per far carriera e giocarsi questa carta fondamentale per la sua carriera a 23 anni. In lui avevamo già intravisto il custode della porta azzurra per la prossima stagione dopo il brillante finale di stagione, dove in dieci gare aveva raccolto otto pareggi e due vittorie e solo tre gol al passivo grazie alle capacità di scelta del direttore D’Eboli che lo rivolle a Pagani, dopo la promozione in C2, ed a Capuano che decise di buttarlo nella mischia lasciando fuori un portiere che di cognome fa Pantanelli. Il destino gli ha teso la mano e lui l’ha afferrato con un volo plastico, poi ha deciso di salire sul treno che porta in B e lui vuole fare questo viaggio ad occhi chiusi come si fa quando si è giovani. Gli auguro tutte le fortune di questo mondo perché Vincenzo è ragazzo di prospettiva e voglioso di arrivare in alto e si merita questa chance. Detto di Melillo, uomo copertina della settimana, bisogna commentare anche le prime due operazioni di una Paganese attiva da giorni e sembra con le idee chiare e definite. Il programma è chiaro da tempo con una squadra che dovrà seguire determinate indicazioni di massima, che guardi al bilancio e che di conseguenza sia abbastanza giovane. In tale contesto s’inseriscono i primi due acquisti, Pasquale Izzo, che quel 17 giugno mandò in paradiso un’intera città, e, la scoperta di mister Palumbo in quel di Melfi, Damiano Mitra, un ventiquattrenne che in mezzo al campo canta e porta la croce. Acquisti che segnano il mercato, nel senso che la strategia della Paganese verrà seguita da tante formazioni di Prima Divisione se è vero che già sono diverse le società con l’acqua alla gola, dall’Avellino al Treviso, dal Foggia al Taranto, dal Pisa alla Cavese. E’ crisi vera in terza serie e l’unica strada percorribile per la sopravvivenza è quella dei giovani ma di valore. La Paganese già da gennaio ha battuto per gioco forza questa strada intavolando trattative con società di serie A e B per non farsi trovare spiazzata. E' vero a tutti piacciono i nomi di cartello, quelli che fanno sognare i tifosi ma per ora passa la filosofia di Trapani. Per essere presenti in serie C1, e quanto mai quest’anno, bisognerà investire seriamente nel settore giovanile se si vuole avere sempre paglia fresca su cui dormire sonni tranquilli per il futuro, perché non sempre si troveranno i vari Scarpa e Melillo da piazzare in categoria superiore.
Peppe Nocera per paganese.it