È un momento negativo per la Paganese ed i suoi tifosi. Inutile negarlo, la classifica parla chiaro e la squadra, plasmata da Palumbo ed ora affidata a Pensabene, non sembra reagire. A Foligno una pessima interpretazione degli azzurrostellati è valsa la terza sconfittta stagionale in campionato su tre turni finora disputati. Senza idee, elementi in precarie condizioni psicofisiche, lacune palesi in organico. Sembrano essere questi i temi di discussione in tutto l'ambiente. La rivoluzione tecnica, proseguita in settimana con l'avvento di un nuovo preparatore atletico e l'ingaggio di Marzocchi e Panini (a breve la firma del biondo terzino) sono segnali positivi in un certo senso. La società ha chiaramente fatto capire che non lascerà nulla al caso per centrare la salvezza, pur ammettendo i tanti errori commessi in fase di allestimento della rosa. Il cartello dei lavori in corso è affisso in bella mostra al Marcello Torre. Non mi riferisco ai lavori di adeguamento della struttura ma al cantiere aperto che si chiama Paganese. Giocatori che vanno via ed altri che arrivano per cercare di raddrizzare la barca. C'è molta confusione in questo momento attorno alla magica stella. Il nervosismo di chi opera, i risultati che non arrivano, gli infortuni che a catena stanno decimando la rosa, le paure ed i limiti di alcuni calciatori stanno condizionando il torneo della Paganese. Ma a tutto c'è una fine. Bisogna uscire dal tunnel con il supporto di tutti. Una vittoria, servono solo quei maledetti tre punti per ridarci coraggio e serenità. Non si può immaginare che con 31 gare da disputare e ben 93 punti in palio la Paganese sia già spacciata come qualche autolesionista in città sta cercando di far capire. Spesso si addebita alla società di commettere sempre gli stessi errori ogni estate. La tifoseria però non è da meno. Sempre a piangersi addosso, mai una critica costruttiva o un semplice incitamento a questo o quel calciatore in difficoltà. Il mio invito è rivolto sempre a chi ama la maglia azzurrostellata. È solo l'inizio, c'è tempo e modo per rimediare. Alcuni calciatori esperti (Bacis, Monticciolo, Berardi) hanno bisogno di trovare la giusta condizione, altri (Rana, Zarineh, Izzo) devono smaltire infortuni, altri ancora vanno aiutati a superare un momento nero. Il quadro, per il momento, è questo. Chi non vuole aspettare e spera (purtroppo a Pagani ci sono anche alcuni casi di questo tipo) nelle disgrazie della Paganese per avere il suo momento di celebrità resti a casa comodamente seduto in poltrona. A soffrire ci penseranno i veri tifosi che non hanno mai lasciato sola la compagine di Raffaele Trapani. Contro il Figline conta solo il risultato. La caccia ai tre punti è aperta, chi ha fame di salvezza si accomodi pure con l'auspicio di tenere a debita distanza i gufi di turno e gli improvvisati direttori sportivi. CrederC1 fino alla fine è un obbligo morale, resto fiducioso come sempre per amore della Paganese.
Francesco Pepe per paganese.it