Il pareggio contro il Lumezzane, il quarto consecutivo in casa, non cambia niente ai fini della classifica e del morale. Il dato di fatto che subito salta agli occhi è l’ultima posizione, piazza che la Paganese da inizio campionato non ha mai lasciato, a causa dei 5 punti, frutto di altrettanti pareggi e altrettante sconfitte. Paganese ancora ferma a zero per quanto riguarda le vittorie, unica formazione dalla A alla Prima Divisione (Salernitana e Livorno si sono sbloccate proprio nel fine settimana). I problemi non possono essere racchiusi in poche righe, ma questo è lampante ed è sotto gli occhi di tutti. La squadra denota carenze tecniche e fisiche, che non permettono di disputare tutti i 90’ su un certo livello. Domenica abbiamo assistito ad una gara più scoppiettante, anziché al solito 0-0 che era diventato fisso al “Torre”. I meriti del 2-2 vanno, però, condivisi con il Lumezzane che ha giocato a viso aperto, senza chiudersi e quindi lasciando campo alla Paganese. Proprio su questo dato c’è da riflettere: la Paganese non riesce ad imporre il proprio gioco, ma sfrutta i varchi concessi dalle avversarie. Ed è normale se con Figline, Pro Patria e Viareggio, il cui obiettivo era sicuramente di portarsi a casa il punto, il risultato resta fermo in parità. Oltre alla fortuna, che ad una squadra come questa servirebbe, manca anche un singolo capace di fare la differenza. Nel calcio il singolo non conta nulla se attorno non ha una squadra all’altezza che abbia un’impronta di gioco decente (vedi l’attuale Real Madrid), ma questa squadra non è dotata di un singolo dai piedi buoni, che si faccia carico dei calci piazzati ad esempio. Ogni corner o punizione a favore è interpretata un po’ come all’oratorio, dove i tiratori cambiano sempre e ruotano fra loro, con risultati, manco a dirlo, pessimi. Non è indecisione, ma fatica a trovare qualcuno che sappia trasformare una palla inattiva in un’azione da gol.
Essendo più ottimisti che realisti, il pareggio di domenica ha anche aspetti positivi. Dopo quasi 1 anno (Paganese – Perugia 2-1) gli azzurrostellati riescono a segnare più di due reti davanti ai propri sostenitori e soprattutto a mandare nuovamente in gol il reparto avanzato, con la speranza che questi, vedendo nuovamente la rete gonfiarsi, possano cominciare ad ingranare la marcia. Altro motivo di sorriso deve essere ricercato dal buon funzionamento della linea verde adottata da Pensabene: Tortori si è riconfermato l’uomo più pericoloso, Memushaj non ha patito più di tanto l’esordio casalingo, mentre chi si sta avvicinando sempre più alla consacrazione è Cucciniello, vero gladiatore del centrocampo nonostante la giovane età. Una menzione spetta anche al portiere Melillo, il quale ritorna ad essere un comune mortale, capace pure lui di sbagliare come tutti, ma che resta comunque una delle note positive di questa Paganese.
Infine, un ultimo sguardo alla classifica. Il Sorrento, diretta concorrente, dista 3 lunghezze, la posizione utile, cioè fuori dai play – out, che ora come ora rappresenta un’utopia, 5 punti. E, come se non bastasse, ad attendere la squadra di Pensabene ci sono due trasferte insidiosissime: a Benevento, contro gli stregoni locali che non vogliono perdere contatto con le posizioni che contano e dove fra l’altro mancheranno anche Panini e Bacis, e a Monza, dove l’ultima vittima è stata l’ex capoclassifica Cremonese. Il vortice da risalire è sempre più lungo, le tenebre sono fitte e lo spiraglio di luce è tenue. Non ci resta che sperare.
Danilo Sorrentino - www.paganese.net