17.11.09

Tessera del tifoso verso il flop.

Tessera del tifoso verso il flop? Come era previsto e prevedibile, stanti le premesse? Parrebbe proprio di si, visti gli ultimi sviluppi (nella foto, tratta dal web: striscione di protesta a Bari). Va sottolineato che il documento, fortemente voluto dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni, non ha avuto vita facile fin dalla sua nascita.

Immediata la contestazione, con toni duri quanto civili, dei gruppi organizzati. Che hanno dato vita a due manifestazioni nazionali a Roma, dopo una riunione preparatoria a Latina. Ampio e trasversale lo schieramento degli opinionisti critici verso il provvedimento, anche sulla scorta di fondate riflessioni sulla sua oggettiva legittimità. Infine, notizia di ieri, la richiesta ufficiale dei club di serie A e B di proporre un’istanza per posticiparla quanto meno alla stagione 2010-2011.

Maurizio Beretta, il presidente di Lega che ha avuto mandato dai club che rappresenta di avanzare la richiesta di differimento, si è dichiarato molto fiducioso sul suo accoglimento considerato l’orientamento costruttivo della richiesta.

Ma non finisce qui. C’è infatti la manifesta intenzione della LNP di chiedere l’insediamento di una commissione mista, composta da membri della Lega Calcio e del Ministero degli Interni, allo scopo di proporre miglioramenti e integrazioni all’attuale normativa (ritenuta, di fatto, inaccettabile dalle parti in causa nella sua attuale formulazione).

Insomma, la Tessera del tifoso si sta di fatto avvitando su se stessa e sta (fortunatamente) per impantanarsi da sola. Non si vede proprio come sia ragionevolmente ipotizzabile farla entrare in vigore dal gennaio del prossimo anno, secondo le (pie) intenzioni del ministro Maroni.

Va ancora considerato che la quasi totalità dei tifosi non organizzati, che dovrebbero essere gli utenti finali del documento, non ha affatto compreso quale sia lo scopo di uno strumento visto come un ulteriore paletto (dopo biglietti nominativi e tornelli) messo sulla loro strada per frenarne ulteriormente l’accesso negli stadi. In trasferta e non.

Resta infine da osservare che le leggi vigenti in materia di ordine pubblico, come pure quelle che regolano il controllo dell’afflusso degli spettatori all’interno degli stadi, sono già molto restrittive e comunque tali da svuotare pericolosamente gli impianti (divenuti, in certi casi, vere e proprie cattedrali nel deserto).

L’auspicio è che lo stop richiesto dalla serie A e serie B sia la spallata finale a questo (incoerente) progetto. Una presa di posizione, quella della LNP, che giunge davvero a proposito e contribuisce a bloccare un provvedimento dai contorni vagamente liberticidi. Un boomerang per la crescita del sistema calcio, già alla deriva per suo conto in ordine a tante (troppe) altre ragioni di natura strutturale e finanziaria.

Ci mancava solo la Tessera del tifoso, una curiosa (discutibile) iniziativa tutta italiana e sconosciuta negli altri Paesi della UE, per affossare definitivamente lo sport più amato nel Bel Paese.

Sergio Mutolo - www.calciopress.net