26.11.09

Tra l'incudine e il martello.

Dopo una settimana di riflessione riprendiamo il discorso intrapreso sin dalle prime giornate. E' vero che è difficile fare disamine di calcio, mentre un nostro amico Alfredo, vive un momento difficile della sua esistenza e noi gli siamo vicini, ma qualche piccola riflessione è dovuta. Ebbene sì, senza voler infierire e senza i "l'avevamo detto" purtroppo dobbiamo constatare che il ritorno alla base di Palumbo non ha sortito gli effetti sperati, e sia ben chiaro non per colpa del tecnico. Per quanta fiducia, stima meritino la società e il Presidente Trapani e per quanto si voglia essere buoni, comprensivi per "compattare l'ambiente", per quanto si voglia recriminare per qualche errore arbitrale, rimane la triste realtà dei fatti: una squadra povera di mezzi tecnici e mediocre in tutti quanti gli altri aggettivi positivi si possano attribuire ad una squadra di calcio. Purtroppo non possiamo prendercela con il tecnico: la squadra anche ad Alessandria è stata ben disposta in campo e le sono stati dati i presupposti per tentare di fare il colpaccio, ma purtroppo gli interpreti dello spartito sono quello che sono. Nulla ce ne vogliano i calciatori sulla cui volontà e abnegazione non possiamo proferire parola, ma per lo meno sono stati scelti male e assemblarli come si deve è diventata impresa ardua. Ci rimangono tre battaglie vere e proprie sino al termine del girone d'andata e la gara con il Novara appare proibitiva, ma se non si gira almeno a quindici punti un approdo ai play out non avrà le caratteristiche dell'impresa, ma del miracolo. Il mercato di riparazione non potrà essere una rivoluzione altrimenti la Paganese avrebbe già il destino segnato, ma gli aggiustamenti dove potranno essere fatti? Centrocampo e attacco sono sotto esame.

Carlo Avallone - paganese.it